“L’incontro di Vladimir Putin con Papa Francesco è un evento molto importante sia per la Chiesa che per lo Stato russo e per l’Europa cristiana”. Lo ha detto a ZENIT, Artur Dąbrowski presidente dell’Azione Cattolica dell’arcidiocesi di Częstochowa (Polonia). “Bisogna ricordare – ha sottolineato il presidente – che grazie al dialogo continuo fra la Russia, la Chiesa Ortodossa, la Chiesa Cattolica e la Santa Sede è stato possibile presentare una proposta di pace comune per la risoluzione del conflitto in Siria”.
”E’ sorprendente – ha aggiunto – constatare che l’uomo che discende dalle strutture del comunismo dell’ex Unione Sovietica riconosce la necessità di tutelare i valori cristiani nella vita pubblica. L’ incontro fra Putin e il Papa rafforzerà le relazioni tra la Federazione Russa e il Vaticano e contribuirà a costruire un ponte di dialogo tra Chiesa Ortodossa russa e Chiesa Cattolica”.
Per Dąbrowski, inoltre, la visita di Putin al Pontefice argentino sembra essere una continuazione con i precedenti incontri con il Beato Giovanni Paolo II (2000 e 2003) e Benedetto XVI (2007). “Il Vaticano – ha osservato – si rivela essere rilevante nella mappa geopolitica della Russia”.
“Dobbiamo anche ricordare che a marzo, quando Papa Francesco è stato eletto, Vladimir Putin ha inviato una lettera al Santo Padre in cui esprimeva la speranza di una buona cooperazione tra Mosca e il Vaticano” ha soggiuntoDąbrowski. E, naturalmente, non si può dimenticare la lettera che Bergoglio ha inviato al Capo di Stato, in occasione del G20 di Mosca, per fermare “l’inutile massacro” in Siria.
Il presidente dell’Azione Cattolica di Czestochowa ha infine rimarcato a ZENIT che l’incontro tra il Papa e Putin “contribuirà alla promozione dei valori cristiani in Europa, dando seguito alla visione del beato Wojtyla che immaginava un’Europa che respirava con due polmoni”.