L’Anno della Fede si chiude nel segno della centralità di Cristo, oggetto di tutte le letture dell’odierna solennità di Cristo Re dell’Universo. La cerimonia conclusiva si è tenuta stamattina con la Santa Messa presieduta da papa Francesco in piazza San Pietro.
Assieme al Santo Padre hanno concelebrato i cardinali, i patriarchi e gli arcivescovi Maggiori delle Chiese Orientali Cattoliche, gli arcivescovi e i vescovi.
A lato dell’altare sono state esposte le reliquie dell’Apostolo Pietro, contenute in una cassetta in bronzo che reca la scritta Ex ossibus quae in Arcibasilicae Vaticanae hypogeo inventa Beati Petri Apostoli esse putantur (“Dalle ossa rinvenute nell’ipogeo della Basilica Vaticana, che sono ritenute del Beato Pietro Apostolo”).
Prima dell’inizio della celebrazione, è stata effettuata una raccolta di offerte da destinare alle popolazioni delle Filippine, recentemente colpite da una catastrofica alluvione.
Papa Francesco ha aperto l’omelia con un “pensiero pieno di affetto e di riconoscenza” al suo predecessore Benedetto XVI che, indicendo l’Anno della Fede, “ci ha offerto l’opportunità di riscoprire la bellezza di quel cammino di fede che ha avuto inizio nel giorno del nostro Battesimo, che ci ha resi figli di Dio e fratelli nella Chiesa”.
Tale cammino di fede, ha aggiunto il Santo Padre, “ci purifica, ci eleva, ci santifica, per farci entrare nella felicità a cui anela il nostro cuore”.
Venendo alla Liturgia della Parola odierna, il Papa ha spiegato come la centralità di Cristo si manifesti essenzialmente in tre forme: “Cristo centro della creazione, Cristo centro del popolo, Cristo centro della storia”.
La prima immagine ci viene fornita da San Paolo (cfr. Col 1,12-20)che ci presenta Cristo come il “Primogenito di tutta la creazione”, per mezzo del quale e in vista del quale “furono create tutte le cose”.
Egli è il “Signore della creazione” e il “Signore della riconciliazione” ed ogni credente deve accoglierlo nei suoi pensieri, parole e ed opere, affinché i suoi possano essere veramente “pensieri cristiani”, “opere cristiane” e “parole cristiane”. Quando, al contrario, si perde questo centro e lo si sostituisce con qualcos’altro, “ne derivano soltanto dei danni, per l’ambiente attorno a noi e per l’uomo stesso”, ha affermato Francesco.
Cristo è poi “centro del popolo di Dio”, come ricorda la Prima Lettura (cfr. 2Sam 5,1-3); Egli, ha aggiunto il Pontefice, è “sull’altare, vivo, presente, in mezzo a noi, il suo popolo”, è il “‘fratello’ intorno al quale si costituisce il popolo, che si prende cura del suo popolo, di tutti noi, a costo della sua vita”.
Cristo è, infine, il “centro della storia dell’umanità” ed il “centro della storia di ogni uomo”, a cui possiamo “riferire le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce di cui è intessuta la nostra vita”.
Quando Gesù è posto al centro della nostra vita, “anche i momenti più bui della nostra esistenza si illuminano, e ci dà speranza, come avviene per il buon ladrone nel Vangelo di oggi (cfr Lc 23,35-43)”.
Ognuno di noi ha “la sua storia”, “i suoi sbagli”, “i suoi peccati”, “i suoi momenti felici” e “i suoi momenti bui” ma “ci farà bene ha detto il Papa – in questa giornata, pensare alla nostra storia, e guardare Gesù, e dal cuore ripetergli tante volte, ma con il cuore, in silenzio, ognuno di noi: “Ricordati di me, Signore, adesso che sei nel tuo Regno!”.
La promessa di Gesù al buon ladrone ci trasmette la “grande speranza” che “la grazia di Dio è sempre più abbondante della preghiera che l’ha domandata”, ha detto Il Santo Padre a conclusione dell’omelia.
Al termine della celebrazione, papa Francesco ha consegnato la sua Esortazione Apostolica Evangelii gaudium a 36 rappresentanti del Popolo di Dio provenienti da 18 diversi Paesi: un vescovo, un sacerdote e un diacono scelti tra i più giovani ad essere stati ordinati; religiosi e religiose, quindi alcuni rappresentanti di ogni evento dell’Anno della fede, appena concluso: dei cresimati, un seminarista e una novizia, una famiglia, dei catechisti, un non vedente (che ha ricevuto dal Papa il documento in Cd-rom in modo da essere riprodotto in forma auditiva), dei giovani, esponenti delle confraternite, dei movimenti, e infine due artisti e due rappresentanti dei media.