Anche quest’anno è passata la Giornata internazionale per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, con il suo carico di appuntamenti, incontri, iniziative nazionali e locali. Non vogliamo arrenderci a promesse, analisi ed impegni che restano senza esito concreto; anzi, proprio perché “passata la festa…”, intendiamo ritornare con maggiore determinazione sul tema, partendo proprio dal convegno Il diritto di bambini e ragazzi alla famiglia: come rilanciare adozioni e affidi, promosso dalla commissione parlamentare per l’infanzia e l’adolescenza, occasione in cui le più alte cariche dello Stato hanno riaffermato la determinazione a sostenere l’accoglienza familiare, lanciando al contempoun forte allarme sul crollo dell’adozione nazionale (-33%), internazionale (-22%) e degli affidi (-14%). In effetti crisi economica e complessità delle norme scoraggiano sempre più coppie dall’intraprendere questo percorso, ma c’è sicuramente di più.
“Riteniamo fondamentale custodire e rilanciare l’attenzione sull’accoglienza familiare, custodendone la cultura e l’identità poste al servizio dei bambini orfani, abbandonati o in temporanea difficoltà” afferma Francesco Belletti, presidente del Forum delle Associazioni Familiari. “In particolare occorre rilanciare al più presto l’accoglienza adottiva e affidataria familiare, assicurando norme, prassi e strumenti idonei, valorizzando e coinvolgendo le associazioni familiari anche per la formazione, il sostegno e l’accompagnamento dei coniugi sia nella fase di preparazione dell’accoglienza, che in quella successiva l’adozione”.
“Non basta una legge, certo – prosegue Belletti – ma ogni riforma o iniziativa politica in tal senso ispirata per incoraggiare e incentivare l’apertura all’accoglienza, sostenere gli aspiranti genitori adottivi, le famiglie adottive, le famiglie in temporanea difficoltà e quelle affidatarie accompagnando il loro cammino troverà certo e solido sostegno nelle nostre associazioni familiari”. Conclude il presidente: “Non potrà esserci un serio rilancio del sistema dell’accoglienza familiare nel nostro Paese senza un loro forte e concreto coinvolgimento, in tutte le fasi: dalla ricerca di nuove famiglie alla loro formazione, dalla progettazione partecipata di tutte le iniziative fino all’accompagnamento delle famiglie accoglienti. Insieme si può”.