L’alluvione che nei giorni scorsi è costata la vita a 16 persone in tutta la Sardegna, è una tragedia in cui vi sono responsabilità umane e a cui nessuno può rimanere indifferente. Lo ha detto il vescovo di Tempio Pausania, monsignor Sebastiano Sanguinetti, nell’omelia durante i primi funerali.
Le esequie di Bruno Fiore, Sebastiana Brundu e Maria Loriga sono state celebrate stamattina nella cattedrale di Tempio Pausania, dove il vescovo ha dichiarato: “È difficile anche per me prendere la parola di fronte a questo dolore senza limiti ma questo non dev’essere un momento di disperazione, quanto piuttosto un momento di speranza e apertura a Dio, affinché accolga i nostri fratelli Bruno, Sebastiana e Maria”.
Il presule ha sottolineato che, pur essendo capitato un evento climatico “improvviso ed eccezionale”, in fin dei conti, “anche l’uomo, in qualche modo, ci mette del suo”.
Si è trattato di una tragedia “che ammutolisce” e che va “ben oltre la capacità umana di comprendere e sopportare”. Le morti di questi giorni, ha aggiunto, “devono suscitare una profonda riflessione in tutti noi” e “cittadini e istituzioni non possono rimanere indifferenti di fronte a tutto ciò”.
Nel pomeriggio si sono svolti al Geopalace di Olbia, i funerali di altre sei vittime, tra cui Enrico, 3 anni, e Morgana, 2 anni. La morte di questi due bambini è “il frutto più amaro e cocente” del disastro dei giorni scorsi, ha commentato monsignor Sanguinetti durante l’omelia.
Nella stessa cerimonia, Olbia ha detto addio anche a Francesco Mazzoccu, 35 anni, Patrizia Corona, 42 anni – rispettivamente papà di Enrico e mamma di Morgana – e le più anziane Anna Ragnedda e Maria Massa.
“Aiutiamoci reciprocamente a rialzarci e a ricostruire il nostro futuro – ha aggiunto monsignor Sanguinetti -. Ripartiamo insieme, senza lasciare solo nessuno. Con carità, solidarietà, in modo equilibrato”, ha proseguito il vescovo di Tempio.
Alla cerimonia funebre ha presenziato il sostituto della Segreteria di Stato Vaticana, monsignor Giovanni Becciu, che ha auspicato una “maggior cura del territorio”, al fine di prevenire nuovi drammi, e ha ricordato la vicinanza del Santo Padre: “Papa Francesco è spiritualmente con noi per invitare a sperare e a non cedere allo sconforto”.