Monumento ai caduti

Il Risorto è monumento alla vita che si dona

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E’ strano…non ho mai visto un monumento…ai vivi. In ogni paese riconoscente c’è un monumento ai caduti.

A queste mie prime parole sento subito gli amici obbiettare e invitarmi in una località della Toscana dove poter vedere un’opera d’arte: un celebre monumento che prima di morire un noto personaggio si è fatto costruire da un amico artista.

Ovviamente sono state espresse, più o meno pesanti, delle perplessità sul significato d’un simile monumento e sulla sua serietà e sul suo valore. Suona stranezza un monumento a un non caduto; un monumento fatto da un vivo a se stesso. Forse la celebrità e la rinomanza gli deriva proprio dall’eccentricità.

Bisogna proprio cadere per meritare un monumento. “Chi per la patria muor vissuto è assai”.

Forse perché  il massimo dell’amore sta nel donare la vita.

Il monumento non sei tu a fartelo; non avrebbe nessun senso.

Sono gli altri che, con un monumento, vogliono dirti un grazie, intendono riconoscere d’aver ricevuto da te il dono supremo: “sprezzando il pericolo” non hai avuto paura di morir perché, perdendola, hai espresso il massimo della vita.  Hai donato la vita – amando la patria o i valori della vita. Gli altri ringraziano il dono che sei stato e che sempre sarai: l’amore è eterno.

Anche il grano di frumento “caduto in terra” muore per dar frutto.

Allora non è vero che muore chi cade per amore, come non è vero che muore il chicco di grano che, cadendo, marcisce; esso rivive moltiplicato per dar vita.

Anche Gesù è caduto per amore. Ecco il monumento del calvario. Appena caduto per amore, uno dei crocifissori, il centurione, ha riconosciuto e gridato a nome suo e nostro: costui era veramente figlio di Dio.

Il Cielo lo riconosce e svuota la tomba. Il Risorto: monumento alla vita. Il Crocifisso è ormai assurto a monumento dell’amore per ogni cielo, ogni popolo, ogni nazione. Guardate come e quanto vale un uomo che dona la vita per gli altri.

Non un è monumento ai caduti, ma alla vita che si dona.

Ciao da p. Andrea

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Andrea Panont

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