Papa Francesco è il primo Papa gesuita della storia della Chiesa. Dopo l’elezione di Jorge Bergoglio al soglio petrino, il superiore generale dell’ordine, padre Adolfo Nicolás S.J., disse che si trattava di “una sorpresa inaspettata”. Anzi, il religioso spagnolo ammise di non aver mai considerato possibile l’elezione a Papa di un gesuita.
Adesso, a meno di un anno dall’inizio del ministero petrino di papa Francesco, la Compagnia di Gesù sta per commemorare il 200° anniversario della ricostituzione dell’ordine, fondato nel 1540 da un religioso spagnolo proveniente da una nobile famiglia basca, Ignazio di Loyola.
In vista della commemorazione del II centenario della Bolla papale Sollicitudo omnium ecclesiarum, di Pio VII del 7 Agosto 1814, le cui celebrazioni inizieranno il 3 gennaio 2014, festa del Santissimo Nome di Gesù, e si concluderanno il 27 settembre dello stesso anno, padre Nicolás ha inviato una lettera a tutti i membri della Compagnia, chiedendo loro di evitare “ogni apparenza di trionfalismo oppure orgoglio”.
Nel testo, il superiore generale dei gesuiti ricorda che “in molte parti del mondo sono stati programmati studi approfonditi, pubblicazioni, incontri e conferenze accademiche per promuovere una più profonda conoscenza e comprensione delle complesse realtà della Soppressione e Ricostituzione della Compagnia”.
“Allo stesso tempo – prosegue padre Nicolás -, chiedo che nel corso del 2014 lo studio storico sia approfondito nella preghiera personale e comunitaria, nella riflessione e nel discernimento.”
Tra i temi su cui riflettere, padre Nicolás indica la “missione universale”. “Una delle caratteristiche della Compagnia ricostituita – sottolinea il Preposito generale – fu il notevole spirito e attività missionaria. Durante il generalato di P. Roothaan, il 19% dei 5.209 membri della Compagnia operavano al di fuori della Provincia nella quale erano entrati.”
“Le origini di molte Province dell’Asia, Africa, America e Australia risalgono a quel periodo della Compagnia ricostituita”, ricorda padre Nicolás. “Quale potrebbe essere per noi oggi il significato di questo forte senso della missione universale nella Compagnia nuovamente ricostituita?”.
Parlando di una “pietra miliare nella nostra storia”, padre Nicolás conclude la sua lettera chiedendo ai singoli membri e alle comunità della Compagnia di rendere “umilmente grazie a Dio perché la nostra minima Compagnia continua ad esistere anche oggi.”
L’auspicio di padre Adolfo è che “nella Compagnia possiamo continuare a trovare una via a Dio nella spiritualità di S. Ignazio; che possiamo continuare a crescere con il sostegno e lo stimolo dei nostri fratelli nella comunità; che possiamo ancora sperimentare il privilegio e la gioia di servire la Chiesa e il mondo, specialmente nei più bisognosi, attraverso i nostri ministeri.”
“Prego – conclude padre Nicolás – affinché la nostra riconoscente commemorazione di questo 200° anniversario della Ricostituzione della Compagnia possa essere benedetto da una più profonda appropriazione del nostro stile di vita e un più creativo, generoso e gioioso impegno a offrire la nostra vita al servizio della maggior gloria di Dio.”
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