Quante volte mi è capitato di vedere il mio papà pigiare l’uva, calpestandola con i piedi nudi nel tino. Lui lavorava… ma, quando ce lo permetteva, anche noi bambini, dopo esserci lavati accuratamente i piedi, entravamo nel tino. Saltellando sull’uva ci divertivamo un mondo.
E’ interessante vedere il grappolo, così gracile, così delicato, così…messo sotto i piedi.
Piedi che danzano sul tappeto dell’uva; sembrano piedi irrispettosi…irriverenti. Ma sono piedi tanto preziosi quanto provvidenziali per l’uva. Solo maltrattata così può diventare vino; può essere quello che deve essere.
Pino, a fine stagione, invitava i suoi amici ad assaggiare il suo vino. Ne garantiva la genuinità rassicurandoli: “E’ fatto coi piedi”.
Vino: insostituibile dono che allieta e disseta.
Anche Maria si è data da fare perché non mancasse alle nozze.
Quell’uva messa sotto i piedi. E’ quello che ha fatto Gesù con me e con te, per me e per te. Maltrattato, calpestato, dilaniato, annientato…sotto i nostri piedi, sotto i nostri tacchi, ci ha catapultati sul trono di Dio.
Quel mettersi sotto i piedi del prossimo, sotto i tacchi di chi vive con noi, è la strada di chi “rinnega se stesso” per seguire Gesù; è la direzione di chi vuol vivere come Lui, diventare amore, vino inebriante.
Ciao da p. Andrea
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