Non è stato facile. La quotidianità è fatta di notti insonni, passate al suo capezzale quando i muchi impediscono di respirare e bisogna aspirarli artificialmente. È fatta di richieste di prugne mature all’amica che possiede una pianta in giardino, da poter omogenizzare per facilitare le normali funzioni fisiologiche. È fatta di sorrisi aperti quando al ritorno dalla spesa Delfina la chiama sull’uscio della porta di casa e riconoscendo la voce familiare, Chiara dispiega quel viso contratto in un’espressione di gioia piena. Chiara non si regge in piedi, non può muovere nessun arto, non può camminare, non può comunicare in alcun modo le sue emozioni. Eppure questo bambina che dipende in tutto e per tutto dagli altri è diventato il motore di questa grande famiglia. “È lei che dà a ciascuno la forza per impegnarsi e fare della propria vita un dono per gli altri” mi confida Gaetano, palesemente emozionato e grato per quel momento di grazia.

Ed eccola qui Chiara con il suo abito della festa, il viso accarezzato da un raggio di sole autunnale, dalla cattedra della sua disabilità ricordare al mondo intero che ha seguito la diretta da piazza san Pietro, la sua presenza.

Una presenza che ogni giorno convoca la famiglia Pandolfi e quanti, amici e volontari, passano per quella casa, davanti all’altare della responsabilità all’accoglienza, della bellezza di un amore gratuito e disinteressato, del coraggio di mettersi in gioco, non per un giorno, un mese, un anno ma per il tempo che Dio vorrà.

La festa comincia in una piazza affollatissima e coloratissima. Si alternano voci di bambini, fidanzati, famiglie allegre e gioiose. Osservo da lontano Delfina e Gaetano con la piccola Chiara e Lina, la ragazza che vive con loro ed è un aiuto costante per l’accudimento di Chiara. C’è anche Angela, la primogenita con il marito Luca e i due splendidi bambini, Mario e Michele. Sono tutti emozionati. Quando arriva il loro turno, la voce di Delfina zittisce la piazza brulicante di gioia. Solo pochi minuti per raccontare 30 anni di vita insieme ma bastano a donare la percezione che è l’amore di Dio a spingere i passi degli uomini verso scelte radicalmente evangeliche, solo pochi minuti per capire che la famiglia è e resta il luogo ordinario dove ciascuno si sente accolto e amato esattamente per quello che è.

Alla fine del lungo pomeriggio Delfina viene aiutata a posizionarsi con Chiara in un posto dove il Santo Padre sarebbe sicuramente passato. Desidera che papa Francesco possa benedire la sua bambina. Mentre il sole è al suo tramonto e infiamma di rosso il cielo di Roma, Francesco I passa tra la gente, saluta e dispensa sorrisi e per Chiara ha uno sguardo carico di amore.

La gente, saluta e dispensa sorrisi e per Chiara ha uno sguardo carico di amore. “Sono felice” commenta Delfina “quello sguardo lo porterò sempre nel cuore. È il segno di una Chiesa che fa festa con gli ultimi, che chiama al banchetto di nozze storpi, ciechi, poveri e zoppi. Sono loro gli uomini e le donne delle beatitudini”.

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Delfina e Gaetano Pandolfi si sono sposati il 28 aprile 1983. Delfina è casalinga, Gaetano lavora come dipendente comunale. Hanno avuto quattro figli: Angela (1983), Emanuela (1988), Enrico (1992) e Alfonso (1994). Angela nel 2010 si è sposata con Luca e oggi Delfina e Gaetano sono anche nonni di due bambini: Mario e Michele. Nel 1992 hanno iniziato un cammino di fede insieme ad altri sposi, guidato da don Silvio Longobardi, custode della Fraternità di Emmaus. Nel 1999 hanno lasciato la loro casa per trasferirsi in un’Oasi di carità dove intrecciano preghiera e accoglienza di minori in difficoltà. Con loro vive Lina, una giovane ragazza di 20 anni accolta quando era adolescente e che poi al compimento del suo diciottesimo anno di età, ha chiesto di restare con la famiglia Pandolfi. Nell’ottobre del 2004 hanno accolto Chiara. Aveva quaranta giorni ed è anencefalica. I medici le avevano prospettato pochi mesi di vita. A settembre ha compiuto nove anni. È di fatto la quinta figlia dei coniugi Pandolfi. Nelle sue condizioni nessuna coppia si è mai proposta per l’adozione. Attualmente ci sono anche due bambine, Francesca ed Asia, di pochi mesi.

[Fonte: Punto Famiglia, novembre-dicembre 2013, pp.22-24]