Lettura

Nel suo lungo cammino dalle regioni periferiche alla Città Santa, centro della fede ebraica, Gesù, entrando in un villaggio, si vide venire incontro dieci lebbrosi. Al tempo di Gesù il lebbroso era una persona emarginata, che non poteva avere relazioni né con gli uomini né con Dio, poiché ritenuta impura. Gesù, mentre sono ancora malati, li manda dai sacerdoti, i quali hanno il compito di verificare la guarigione e la purezza riacquistata. Ai lebbrosi è chiesta la fede. Lungo il cammino vengono guariti tutti, ma uno solo torna da Gesù a ringraziare. Solo lui ottiene la salvezza per la fede. Era un samaritano, considerato pertanto alla stregua dei pagani. 

Meditazione

Gesù ascolta sempre la supplica accorata di chi grida verso di Lui, soprattutto di chi, provato dalla sofferenza, dal peccato e dall’abbandono, cerca la Misericordia di Dio. I dieci lebbrosi con fede chiedono pietà e ottengono la guarigione del corpo e la relativa purificazione, ma uno solo torna indietro a prostrarsi ai piedi di Gesù. Per nove lebbrosi il dono della Divina Misericordia non è stato accolto come la possibilità, concessa gratuitamente, di poter riprendere il cammino della vita con Gesù, poiché non li ha portati a Lui, ma lontani da Lui. Cosa avranno guadagnato? Ben poco, poiché altra sofferenza e la morte sono sempre in agguato. A chi però torna da Lui Gesù dice: «La tua fede ti ha salvato». Costui ha ottenuto la salvezza, che è ben più della guarigione del corpo. È la grazia della vittoria sul Maligno e sulla morte. Oggi in molti chiedono la guarigione, piuttosto che la salvezza. Eppure la guarigione è sempre per poco, la salvezza è per sempre. Questa verità è ben compresa da un uomo che oggi chiameremmo un “lontano” o “non praticante”. Chi vive una certa religiosità, è più tentato di cadere nel tranello di credere che Dio gli deve quanto chiede, poiché i meriti acquisiti sono tanti. Eppure, nel Vangelo, gente come l’infedele samaritano, il disonesto pubblicano (Lc 18,9-14), l’ambizioso figlio minore (Lc 15,11-32) sono coloro che comprendono come l’amore di Dio sia tutto ciò che possiamo desiderare e chiedere. Il resto ha valore solo se ci porta a Lui. Il lebbroso samaritano, dopo essere stato guarito, cerca Gesù, lo riconosce suo Signore gettandosi ai suoi piedi e lo ringrazia. Solo chi si sente indegno e immeritevole, piccolo e dipendente nei confronti di Dio conosce il grande valore della gratitudine, che non è un bisogno di Dio, ma una necessità nostra per essere in comunione con Lui. 

Preghiera

Guarisci, Signore, la mia cecità spirituale, concedimi la salvezza e donami sempre la forza di ringraziarti del bene che mi doni. 

Agire

Oggi ringrazierò il Signore per ogni dono ricevuto, sforzandomi di leggere i segni del suo progetto di salvezza nella mia vita. 

Meditazione del giorno a cura di monsignor Giovanni Ricchiuti, vescovo eletto di Altamura - Gravina - Acquaviva delle Fonti, tratta dal mensile Messa Meditazione, per gentile concessione di Edizioni ARTPer abbonamenti: info@edizioniart.it