“Noi siamo in cammino, in pellegrinaggio verso la vita piena,- ha rilevato il Pontefice – e quella vita piena è quella che ci illumina nel nostro cammino!”. Ma come si fa ad avere più vita dopo la morte terrena? Di fronte a questo mistero, il Santo Padre ha precisato che nell’esperienza cristiana di Gesù “sta la definitiva sconfitta del peccato e della morte, l’inizio di un nuovo tempo di gioia e di luce senza fine”.
Secondo Papa Francesco, questo avviene già sulla terra perché “nella preghiera, nei Sacramenti, nella fraternità, noi incontriamo Gesù e il suo amore, e così possiamo pregustare qualcosa della vita risorta”. “L’esperienza che facciamo del suo amore e della sua fedeltà – ha sottolineato il Pontefice – accende come un fuoco nel nostro cuore e aumenta la nostra fede nella risurrezione”.
“L’amore di Dio – ha concluso Francesco – non è a tempo limitato: è per sempre! E’ per andare avanti! Lui è fedele per sempre e Lui ci aspetta, ognuno di noi, accompagna ognuno di noi con questa fedeltà eterna”.
Terminata la recita dell’Angelus, prima dei saluti, il Santo Padre ha rivolto un appello per tutti i fedeli, chiedendo preghiere e aiuti concreti per la popolazione filippina devastata dal violento tifone Haiyan, che finora ha provocato 10 mila morti nella sola isola di Leyte e altri 300 a Samar.
“Desidero assicurare la mia vicinanza alle popolazioni delle Filippine e di quella regione, che sono state colpite da un tremendo tifone” ha detto il Papa. “Purtroppo – ha proseguito – le vittime sono tante e i danni enormi. Preghiamo un attimo in silenzio, e poi alla Madonna, per questi nostri fratelli e sorelle, e cerchiamo di far giungere ad essi anche il nostro aiuto concreto”.