L'Ora Santa in seminario

Risponde padre Edward McNamara, L.C., professore di Teologia e direttore spirituale

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Nella sua rubrica settimanale di liturgia, padre McNamara risponde oggi ad una domanda di un lettore in Canada.

Nel nostro seminario, ogni volta che abbiamo l’Ora Santa, essa si svolge nel seguente modo: 1) esposizione, O Salutaris, preghiera di apertura; 2) altre preghiere come la Liturgia delle Ore, il santo rosario, inni; 3) Tantum Ergo, Lode divine, benedizione, reposizione e inno conclusivo. Alcuni dei nostri vorrebbero una Ora Santa mattutina semplice e silenziosa, senza le preghiere aggiuntive. È possibile o vanno inseriti sempre i pii esercizi e le preghiere aggiuntive? – S.M., Canada

Il grande promotore dell’Ora Santa quotidiana davanti al Santissimo Sacramento fu il Servo di Dio ed arcivescovo Fulton Sheen, che ha fatto questo pio esercizio, a volte con grandi sacrifici personali, per oltre 60 anni.

Va ricordato, tuttavia, che la maggior parte di queste Ore Sante venivano praticate davanti al tabernacolo e non davanti al Santissimo Sacramento esposto. Infatti, il tabernacolo è l’ambiente naturale per queste sessioni prolungate di preghiera silenziosa in presenza di Cristo.

È una devozione che molti sacerdoti continuano tutt’oggi e molti vescovi incoraggiano il loro clero a seguire questo esempio.

Anche l’Adorazione davanti al Santissimo Sacramento esposto viene molto raccomandata, ma le esposizioni, specialmente per periodi relativamente brevi, sono essenzialmente atti pubblici, durante i quali la presenza di Cristo viene proclamata e onorata.

Uno dei primi documenti che trattano il tema è Eucharisticum Mysterium (1967). Per quanto riguarda le esposizioni brevi, il testo dice al n° 62:

“Se l’esposizione è breve, la pisside o l’ostensorio sia posto sulla mensa dell’altare. Se invece si prolunga per un certo tempo, può essere usato il trono, collocato un po’ in alto; ma si eviti che sia troppo lontano ed elevato”.

“Durante l’esposizione si disponga tutto perché i fedeli, intenti alla preghiera, si dedichino a Cristo Signore”.

“Per favorire la preghiera intima, sono ammesse letture dalla Sacra Scrittura, seguite da omelia, o brevi esortazioni , che conducono i fedeli a una migliore comprensione del Mistero Eucaristico. Conviene pure che i fedeli rispondano cantando alla Parola di Dio e giova che al momento opportuno si osservi un sacro silenzio”.

“Al termine dell’esposizione, viene impartita la benedizione con il Santissimo Sacramento.

“Se si usa la lingua volgare, in luogo dell’inno Tantum ergo, che si canta prima della benedizione, si può usare, a giudizio della Conferenza episcopale, un altro inno eucaristico.”

Tranne per alcuni piccoli dettagli questo documento costituisce la base per gran parte delle normative successive per quanto riguarda questo tipo di esposizione. Il Rituale per il Culto eucaristico al di fuori della Messa dice al n° 89:

“Le esposizioni brevi del Santissimo Sacramento si devono ordinare in modo che in esse, prima della benedizione con il Santissimo Sacramento, sia dedicato un tempo conveniente a letture della Parola di Dio, a canti e preghiere e a un po’ di adorazione silenziosa. È vietata l’esposizione fatta unicamente per impartire la benedizione”.

Pertanto, sembra abbastanza chiaro che per le esposizioni più brevi, come ad esempio l’Ora Santa con l’esposizione, il seminario stia osservando la sana legge liturgica.

Rispetto alle attività che possono essere svolte durante queste esposizioni, il Compendium Eucharisticum emanato dalla Congregazione per il Culto Divino nel 2009 fa varie proposte di canti e preghiere, nonché la possibilità di ripristinare alcune usanze più antiche che sono state eliminate dal rituale.

Ad esempio, ha ripristinato la possibilità dell’esclamazione “Panem de caelo praestitisti eis. R. Omne delectamentum in se habentem” dopo il Tantum Ergo o un altro canto alla benedizione e prima della preghiera “Deus qui nobis sub sacramento...”.

Il testo propone anche alcune litanie e preghiere da utilizzare durante l’esposizione, ad esempio la litania del Sacro Cuore, del  Preziosissimo Sangue diGesù Cristo sacerdote e vittima, e la litania Iesu dulcis memoria basata su un antico inno.

Oltre a queste, vengono proposte tre litanie che sono state composte in preparazione al Grande Giubileo del 2000: le litanie di Nostro Signore Gesù Cristo, di Gesù Cristo Dio e Uomo, e di Gesù nostro Redentore Questi testi sono stati pubblicati dal Comitato Centrale per il Grande Giubileo e si possono trovare in varie fonti, fra cui l’organo ufficiale della Congregazione per il Culto Divino, Notitiae 32 (1996), pp. 613-618. Sfortunatamente questa utile raccolta di testi eucaristici non è ancora stata tradotta nella maggior parte delle lingue moderne. 

Infine, quello che abbiamo detto finora non preclude la possibilità di lunghi periodi di preghiera silenziosa davanti al Santissimo Sacramento esposto. I documenti ufficiali, tuttavia, prevedono questa possibilità soprattutto nel contesto di esposizioni prolungate o perpetue, in cui le persone si alternano nell’adorazione di Cristo nel ostensorio.

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I lettori possono inviare domande all’indirizzo liturgia.zenit@zenit.org. Si chiede gentilmente di menzionare la parola “Liturgia” nel campo dell’oggetto. Il testo dovrebbe includere le iniziali, il nome della città e stato, provincia o nazione. Padre McNamara potrà rispondere solo ad una piccola selezione delle numerosissime domande che ci pervengono.

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ZENIT Staff

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