Alla sua prima uscita pubblica, dopo la nomina a Segretario Generale del Sinodo dei Vescovi, formalizzata da papa Francesco lo scorso 21 settembre, monsignor Lorenzo Baldisseri ha illustrato le tappe e i contenuti principali dell’Assemblea Generale Straordinaria del Sinodo sul tema Le sfide pastorali sulla famiglia nel contesto dell’evangelizzazione, in programma dal 5 al 19 ottobre 2014.

In questo contesto, ha spiegato monsignor Baldisseri intervenendo in sala Stampa Vaticana, l’istituzione sinodale affronterà un “rinnovamento metodologico”, allo scopo di diventare “un vero ed efficace strumento di comunione attraverso il quale si esprima e si realizzi la collegialità auspicata dal Concilio Vaticano II”.

A tale scopo “è volontà del Santo Padre potenziare anche l’attività della Segreteria Generale del Sinodo dei Vescovi perché essa possa adempire adeguatamente la sua missione di promuovere la collegialità episcopale, cum Petro e sub Petro, nel governo della Chiesa universale”, ha aggiunto il presule.

La “crisi sociale e spirituale del mondo attuale”, ha proseguito Balidsseri, intacca anche la famiglia, determinando una “vera urgenza pastorale” e giustificando la convocazione di un’Assemblea Generale straordinaria, alla quale parteciperanno ex officio, secondo il Regolamento del Sinodo, i Presidenti delle Conferenze Episcopali, i Capi dei Sinodi Orientali, i Capidicasteri della Curia Romana e tre membri eletti dall’Unione dei Superiori Generali.

Rispondendo alle domande dei giornalisti accreditati in Sala Stampa Vaticana, monsignor Baldisseri ha precisato che all’Assemblea Generale Straordinaria saranno invitati numerosi laici, tra cui molte donne, sia come padri e madri di famiglia, sia come esperti nel settore: il loro ruolo sarà tuttavia quello di puri “uditori”, trattandosi di un Sinodo dei Vescovi e non di un “Sinodo dei laici”.

Quanto alla modalità di attuazione del questionario, il segretario del Sinodo dei Vescovi ha precisato che i parroci dovranno presentare una “sintesi della ricerca” fatta nella propria parrocchia ed ha auspicato che i nuovi mezzi di comunicazione e le nuove tecnologie possano essere d’aiuto per una celere elaborazione delle riposte da parte delle diocesi.

“Ho dato tre mesi di tempo ai Vescovi per avere il responso”, ha sottolineato Baldisseri, aggiungendo che il nuovo metodo del questionario è una “sfida” e che l’obiettivo è trarne un solo documento finale, sintetico ed efficace.

Eventuali cambiamenti dopo l’Assemblea Generale non saranno “di dottrina” bensì “di atteggiamento”: l’obiettivo è conoscere meglio la realtà delle famiglie di oggi e dare una “risposta adeguata alla dottrina” della quale non è auspicabile una “evoluzione” ma un “approfondimento”. In particolare dopo 32 anni dalla pubblicazione della Familiaris Consortio, è infatti necessario tornare a “studiare a fondo” il tema della famiglia, ha sottolineato il presule.

Commentando infine il documento della Diocesi di Friburgo che apriva ai sacramenti anche per i divorziati riposati, Baldisseri ha affermato che si tratta di una “provocazione” e di “una presa di posizione personale oppure locale che non corrisponde naturalmente alla prassi e alla dottrina della Chiesa”.