“Comunicare la green economy non è impossibile, soprattutto nel mondo della Chiesa”. Ne è convinto Giampiero Valenza, responsabile del Dipartimento di comunicazione e giornalismo ambientale del Cesab, il Centro di ricerche in scienze ambientali e biotecnologie che con l'Ateneo Pontificio Regina Apostolorum e con l'Università Lumsa ha realizzato il progetto di ricerca Chiesaecologica di analisi sulla sostenibilità ambientale dei luoghi religiosi. Il progetto, patrocinato dalla Pastorale Universitaria del Vicariato di Roma - è sostenuto anche dalle società Tegma e Metaenergia. “La presenza di due università prestigiose, una italiana e l'altra della Santa Sede – spiega Valenza – testimonia come ci sia la forte volontà di studiare un settore come questo anche sotto un punto di vista comunicativo”. Abbiamo chiesto al ricercatore Cesab alcuni dettagli sul progetto in ambito comunicativo.

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Perché Chiesaecologica ha un forte approccio di ricerca sul settore comunicativo?

Giampiero Valenza: Come diceva P​aul Watzlavick​ , non si può non comunicare. Ciò è valido soprattutto oggi, con la presenza delle reti informatiche che permettono una maggiore socialità delle informazioni. Chiesaecologica parte da un approccio comunicativo per questo motivo e perché il mondo della Chiesa può essere preso a modello – sia da un punto di vista religioso, sia laico – per la modalità di comunicazione e di interazione sociale.

Come può essere comunicata la green economy in Chiesa?

Giampiero Valenza: Le politiche di sviluppo sostenibile hanno diverse sfaccettature. Certo, non sta a me a dirlo ma un credente è “profondamente sostenibile” perché mette alla base la salvaguardia dei beni del creato. Lo studio di Chiesaecologica vuole analizzare quanto si parla di sostenibilità nelle parrocchie, nei luoghi religiosi, quante e quali buone pratiche vengono portate avanti, quanto vengono infuse nei parrocchiani le politiche di sviluppo sostenibile.

Quanto è importante il legame tra religione e sviluppo sostenibile?

Giampiero Valenza: E' importante – anzi, fondamentale – capirne le dinamiche di come a partire da un approccio del mondo religioso, queste si possano trasporre nella vita di tutti i giorni da parte di tutti i parrocchiani. Ecco perché il percorso di ricerca è composto da passi diversi dilazionati nel tempo. Lo sviluppo sostenibile è qualcosa che parte profondamente dalla cura dello spirito.

Perché un centro di ricerca in scienze ambientali ha un dipartimento legato alla comunicazione?

Giampiero Valenza: Devo dire che il Cesab è tra i pochi centri di ricerca al mondo altamente specializzati ad avere un focus particolare sulla comunicazione e sul giornalismo ambientale. Un approccio olistico all'ambiente è fondamentale e non si può considerare solo nelle sue applicazioni tecniche. Tutte le attività umane sono associabili a politiche di sviluppo sostenibile. Ed è grazie a queste che il mondo può crescere, migliorarsi e può essere tutelato.

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