Ad Arpino, le fotografie dei luoghi della Divina Commedia

In mostra, sino a metà settembre, nelle sale di Palazzo Boncompagni

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Arpino nel Lazio, città natale di Cicerone, ospita dal 20 luglio la mostra fotografica-artistica “Il paesaggio italiano nella Divina Commedia”, ideata e curata da Francesco Sisinni, organizzata dal Gruppo Giovanile del Comitato della Società Dante Alighieri di Arpino (1), le cui fotografie sono state realizzate da Luigi Biagini.

La mostra è collocata nel Palazzo Boncompagni ubicato nella centrale Piazza Municipio (proprio di fronte all’attuale e storica sede del Liceo Tulliano) un palazzo che ospita nelle proprie stanze anche il museo della Liuteria dei maestri Embergher e Cerrone.

Le sessanta fotografie di grande formato in mostra seguono un percorso espositivo diviso in tre sezioni (“Paesaggi d’Italia”, “Paesaggi delle regioni d’Italia” e “Paesaggi dell’Anima nell’ispirazione del Sommo Poeta”), introdotte dall’esposizione di una Carta portolanica d’Italia, che mostra la situazione geografica degli anni di composizione della “Commedia”. Le fotografie esposte riportano, inoltre, in caratteri gotici i versi della Divina Commedia di riferimento.

L’attenzione del visitatore non può non soffermarsi su quei versi che descrivono immagini a lui note di molte regioni e città italiane ma, probabilmente, sono quelle delle vicine Anagni e Montecassino che rimandano alla storia e alla geografia di Arpino.

Anagni, nel XX canto del Purgatorio, nella terzina 85-7:

“Perché men paia il mal futuro e il fatto,
veggio in Alagna intrar lo fiordaliso,
e nel vicario suo Cristo esser catto” (2)

Montecassino, nel XXII canto del Paradiso, nella terzina 37-9:

“Quel monte a cui Cassino è nella costa
fu frequentato già in su la cima
dalla gente ingannata e mal disposta;” (3)

Una mostra ancor più da valorizzare attraverso un opportuno materiale introduttivo che provi a collocare su una carta geografica attuale i luoghi e i versi danteschi, in modo da aiutare il visitatore durante il percorso e, soprattutto, consegnargli i riferimenti per il ritorno ai propri  consueti paesaggi.

*

NOTE

1) Alla mostra ha contributo anche la locale Pro Loco ed ha fornito il patrocinio l’Assessorato alla Cultura e al Turismo del Comune di Arpino.

2) “Vedo l’insegna dei reali di Francia entrare in Anagni e far prigioniero Cristo nella persona del suo vicario”. Alludendo all’episodio culminate della lunga contesa tra il papa Bonifacio VIII e Filippo il Bello [Commento tratto dall’edizione curata da Natalino Sapegno edita da “La Nuova Italia” Editrice Firenze].

3) Facendo riferimento a “popolazioni ancora immerse nell’antico errore, cioè dedite alle superstizioni pagane e restie a convertirsi alla nuova fede”  [Commento tratto dall’edizione curata da Natalino Sapegno edita da “La Nuova Italia” Editrice Firenze].

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Antonio D'Angiò

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