E’ membro del Comitato Scientifico della Fondazione Happy-Child con sede in Arese (MI), che opera per lo studio, la ricerca, la promozione, la realizzazione, il sostentamento e la gestione di iniziative nell’ambito del sostegno al nucleo familiare. Tiene seminari, convegni e conferenze in molte città italiane e presso Centri Culturali.
Ha pubblicato per le edizioni ARES La famiglia imperfetta. Come trasformare ansie e problemi in sfide, appassionanti (2011), La coppia imperfetta. Come trasformare i difetti in ingredienti dell’amore (2012) e nel luglio di questo anno 2013 Cara Dottoressa… Risposte alle famiglie imperfette.
ZENIT ha incontrato la dott. Ceriotti Migliarese al Meeting di Rimini, dove ha presentato il libro di Claudio Risè, Il padre, libertà, dono, ed ha guidato un incontro nello stand del movimento per la Vita. Secondo la psicoterapeuta, “non c’è contraddizione tra l’approccio alla psicologia vera e l’antropologia cristiana” ed è facile “riconoscere che l’antropologia cristiana è il miglior modello per l’umanità”.
“Per esempio – ha precisato – di Giovanni Paolo II mi ha sempre colpito la grande umanità. Il Papa polacco è una figura pienamente incarnata, così realizzata da diventare un santo”. “Guardando alla storia dell’umanità – ha rilevato – mi sono sempre chiesta quale ideologia, filosofia, cultura, religione avesse generato grandi e belle figure. Ho provato tante delusioni, ma anche la dimostrazione che il cristianesimo ha prodotto una grande quantità di persone belle e sante”. “In questo senso, il cristianesimo prepara e realizza la miglior riuscita dell’umano” ha sottolineato.
Per la psicologa, “il problema di oggi è che molti cristiani non conoscono bene i presupposti della propria antropologia”. Per questo motivo, “siamo tenuti a capire di cosa siamo portatori e per questo bisognerebbe approfondire bene molti aspetti della nostra antropologia”. In merito a coloro che vorrebbero cambiare l’identità e la costituzione dalla famiglia naturale, la Ceriotti Migliarese ha spiegato che “dal punto di vista della realtà c’è un punto che non può essere valicato ed è l’identità sessuale”.
Esiste l’uomo e la donna. La Genesi parla di Dio che “uomo e donna li creò”. “E’ evidente – ha spiegato – che non si può essere entrambi le cose e che l’umano è limitato intrinsecamente. Per raggiungere la completezza ha bisogno dell’altro”. “Oggi – ha aggiunto – qualcuno vuole negare che si sia un limite che distingue i due sessi e in maniera egoistica e onnipotente intende diventare creatura di se stesso. Questo modo di pensare sta cercando di cancellare la bellezza della differenza”.
“Nessuna tecnica per quanto sofisticata – ha affermato la dottoressa – può superare la bellezza della procreazione concepita nell’unità tra uomo e donna. Se vuoi diventare veramente umano devi rafforzarti nella tua identità sessuale in cui la bellezza è in funzione della relazione”. La realtà ci dice chiaramente che ci sono due sessi distinti. La differenza cromosonica riguarda ogni singola cellula ed è funzionale anche all’identità psicologica. “La differenza è un valore – ha concluso – e le conoscenze che abbiamo acquisito ci possono fornire davvero la possibilità di un rapporto migliore tra uomo e donna”.