Sponsalia 2013: il matrimonio e il Palio del Duca

La manifestazione, ad Acquaviva Picena, ripropone in varie giornate il matrimonio, avvenuto nellA.D. 1234, tra Forastèria, figlia di Rinaldo Acquaviva, e Rinaldo di Brunforte, Signore di Mogliano

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Tra i centri più interessanti della Chiesa Truentina vi è Acquaviva Picena, ubicato a 365 metri al di sopra del livello del mare. Un paese che ha un dominio che lo rende unico, una vera e propria cartolina per chi vuole visitare la nostra Diocesi. Si tratta della Rocca, capolavoro Rinascimentale del Pontelli e risposta Picena alle fortezze Albornoz e ai capolavori di Francesco di Giorgio Martini. Nell’alba del mese di agosto un’intera città è coinvolta in una manifestazione che la riporta indietro ai tempi del medieval Duecento, secolo di stilnovisti e d’imperatori come Federico II. Tale manifestazione è Sponsalia, che ripropone in vari atti e in varie giornate un evento accaduto nell’A.D. 1234, il matrimonio tra Forastèria, figlia bellissima e abilissima di Rinaldo Acquaviva e Rinaldo di Brunforte, Signore di Mogliano.

Abbiamo seguito il corteo storico, il matrimonio e il Palio del Duca che si sono svolti nella serata di venerdì 2 agosto, un’indimenticabile esperienza per i turisti che vogliono passare una serata fuori dalla routine balneare dei vicini centri costieri. Sotto la chiesa di San Nicolò, i due promessi sposi, a capo di altrettanti cortei, rappresentanti le loro rispettive famiglie s’incontrano e si avviano verso la Rocca del Pontelli, seguiti da dame, nobili, nonché dai rappresentanti dei rioni che si sfideranno per il Palio, l’Aquila e la Civetta.

Annunciati dalle Chiarine e scortati dai tamburini del Palio del Duca di Acquaviva, Rinaldo e Forastèria arrivano nel piazzale sottostante. Un cenno merita il vestito di Forastèria, un capolavoro della sartoria acquavivana e della moda del Duecento, con il copricapo di seta bianca, caratterizzato da elementi di filo dorato e dagli ovali.

Dopo la promessa a Messer Gualterio, procuratore degli Acquaviva, e il bacio degli sposi tutto è pronto per il Palio del duca. Due Rioni, l’Aquila e la Civetta che si competono per la conquista del Palio, il cui drappo è stato realizzato per il 2013 da Claudia Cundari, conosciuta nella nostra Diocesi per aver realizzato lo stemma della Settimana Eucaristica dei Padri Sacramentini di San Benedetto. Conquisterà il palio chi ha ottenuto il maggior numero di punti dopo le seguenti prove: la corsa dei sacchi, che ha visto la vittoria della civetta; il taglio del tronco con il segone, dominato ancora una volta dalla civetta e la corsa delle pagliarole, prodotto tipico e landmark acquavivano, che è stato vinto dall’aquila, che ha accorciato le distanze.

Sono prove dal grande sforzo e dai grandi applausi, Forastèria osserva con attenzione, decisiva per la conquista del palio sarà la “Ruota del Duca”, un particolare tiro alla fune con scoppio di mortaretto incorporato, quando la corda, tirata dalle due squadre fino all’ultima goccia di sudore, arriva al punto prestabilito. Dopo tre lunghe manche a vincere è stato il rione aquila che per la settima volta si aggiudica il Palio del Duca, bissando la vittoria dello scorso anno.

In questa manifestazione vi è una collaborazione molto attiva tra il comitato organizzatore e le zone originarie di Rinaldo di Brunforte, in particolare con il gruppo di arcieri del Palio dei Castelli di San Severino Marche, che a suon di bersagli colpiti hanno fatto incantare il folto pubblico presente.

Abbiamo raccolto le testimonianze di Forastèria interpretata da Annalisa Mosca e Rinaldo interpretato da Paride Traini.

Forastèria (Annalisa Mosca): “È stata una grande emozione perché il Palio l’ho già vissuto già quand’ero piccola, quando avevo 11 anni e quest’anno Nello (Gaetani, organizzatore e regolatore della manifestazione ndr.) mi ha cercato dopo tre anni consecutivi e quindi ho accettato perché è stata una bella esperienza fin da piccola e quindi ho voluto riprovare quest’anno come principessa”.

Rinaldo di Brunforte (Paride Traini): “Io a differenza di Annalisa, ormai sono un veterano, un veterano dell’associazione e un veterano perché è il secondo anno che faccio questo ruolo. Che dire, il Palio è il Palio. C’è euforia, divertimento e la mia vita è con il palio, sempre e comunque”.

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Nicola Rosetti

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