Il cuore del Papa è in continua apprensione per le tragedie che avvengono nelle diverse parti del mondo. In particolare le proteste in Egitto e l’incidente di ieri nelle Filippine tengono il Pontefice con il fiato sospeso. Proprio oggi padre Ciro Benedettini, vicedirettore della Sala Stampa vaticana, ha dichiarato che il Santo Padre “continua a seguire con crescente preoccupazione le gravi notizie che giungono dall’Egitto e continua a pregare perché cessi la violenza e affinché le parti scelgano la via del dialogo e della riconciliazione”. Si rinnova quindi l’appello già pronunciato da Francesco all’Angelus della Solennità dell’Assunta, in cui invocava la pace per l’Egitto e assicurava le sue preghiere “per le vittime” e le loro famiglie.
Intanto in Egitto, non si arresta la scia di sangue provocata dalle violente mobilitazioni di questi giorni. Fino a mercoledì scorso il bilancio era di 600 i morti a causa delle proteste dei Fratelli Musulmani, sostenitori del presidente deposto Morsi, contro l’intervento delle forze dell’ordine e dell’esercito. Anche ieri, nel “venerdì della collera”, le manifestazioni sono finite tragicamente. Per disperdere i manifestanti e far rispettare il coprifuoco imposto dal governo, la polizia ha infatti sparato sulla folla causando decine di morti e centinaia i feriti.
Secondo il ministero degli Interni, inoltre, le forze dell’ordine egiziane hanno arrestato ieri circa 1.004 presunti sostenitori dei Fratelli musulmani. La stessa polizia è entrata poi, questa mattina, in una moschea adibita a rifugio dai Fratelli Musulmani per negoziare con i manifestanti affinché sgomberino l’edificio. I maggiori disordini provengono dal Cairo – solo nella giornata di ieri hanno perso la vita 75 persone – ma anche altre città come Suez, Alessandria, Minia, Dakhleya e Beni Suef sono teatro degli scontri degli islamisti pro e anti Morsi.
Nelle Filippine, invece, la scorsa notte, un traghetto al largo del porto di Cebu è affondato a causa di una collisione con una porta-container. Degli 841 passeggeri a bordo si sono salvate circa 600 persone. Molti si sono lanciati in mare con i salvagente per essere recuperati dai pescherecci e dalle navi di passaggio. Tuttavia, al momento, sono oltre 200 i dispersi. Di questi sono stati recuperati 26 corpi dai sommozzatori, che proseguono intanto le loro ricerche. Le autorità stanno interrogando i capitani delle navi per far luce sull’incidente.
La tragedia nelle Filippine ha sconvolto il Santo Padre che ha espresso il suo cordoglio “per la tragica perdita di vite umane”, in un telegramma a firma del cardinale Segretario di Stato Tarcisio Bertone, inviato all’arcivescovo di Cebu, mons. Jose S. Palma. Nella lettera, il Pontefice assicura “la sua vicinanza nella preghiera” e affida le vittime “alla misericordia amorevole di Dio Onnipotente”. Invoca infine “la forza e la consolazione divina sulle famiglie in lutto, i feriti e coloro che sono impegnati nelle operazioni di soccorso”.