Vergine Maria, ma tu cosa ne pensi?

La Madonna rende la preghiera di ognuno autentica e capace di vincere ogni tentazione. Dio stesso si arrende così ad essa, aprendo agli uomini l’impossibile!

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Era la prima volta che mi capitava di assistere ad una “lezione magistrale”, senza che alcuno sviluppasse, dinnanzi all’usuale numerosa platea, l’ordinaria forbita comunicazione. Il contesto non era l’aula di una qualsiasi università, ma di una ben organizzata parrocchia nell’hinterland di Lamezia Terme. I tanti convenuti, come succede da trent’anni ogni mercoledì, stimolati da Mons. Costantino Di Bruno, teologo e assistente centrale del Movimento Apostolico, ci soffermavamo a turno a riflettere sul rapporto stretto e unico che un credente ha di solito con la Vergine Maria.

La discussione non ebbe quindi inizio con una approfondita relazione sulla Madonna, nonostante il profilo altamente qualificato del sacerdote presente, ma con due sue semplicissime domande rivolte a tutti coloro che affollavano quell’assemblea: “Che rapporto personale avete con Maria? Dinnanzi ai vostri sogni, dubbi, incertezze, progetti, scelte, siete pronti a chiedere a Lei, prima di agire: Vergine Maria, ma tu cosa ne pensi?”. In prima battuta rimasi un po’ perplesso, mi aspettavo un’introduzione capace di stimolare degli interventi da misurare, magari, con eventuali spunti teologici sulla figura della Madre di Dio. Non capivo perciò la scelta di quella impostazione. Frequentavo quegli incontri solo da qualche mese. Mi accorsi comunque subito che stavo sbagliando nelle mie valutazioni e compresi con grande meraviglia che, come ci insegna sempre Papa Francesco, anche quando fa riferimento a sua nonna, le cose più grandi spesso vengono sollecitate dalle osservazioni più semplici e dirette, specie se legate in profondità al cuore della Parola del Signore.

Ciò chiaramente non esclude quelle relazioni e quei ragguagli o progetti formativi, capaci di sollecitare finanche gli intelletti più raffinati e irrequieti! Tuttavia anche questi ultimi trovano la loro vera identità e le risposte a tanti quesiti, nella semplicità e nel silenzio del cuore di Maria. Ma torniamo per un attimo alle domande rivolte dal sacerdote ai presenti in quella riunione.

Ognuno degli intervenuti cercava soprattutto di capire, con un confronto qualificato e molto partecipato, come poteva esserci risposta concreta, da parte della Madonna, ai tanti “perché”, semplici o complessi, che abitualmente le sottoponiamo! Con quei due interrogativi, certo inaspettati, il sacerdote aveva ottenuto un risultato importante! Da una parte il coinvolgimento dell’assemblea attraverso una rivisitazione mentale delle attese del cuore di ognuno dinnanzi a Maria; dall’altra la necessità, palpabile in tutti, di capire in che modo la Madonna potesse rispondere direttamente alle domande a Lei consegnate.

Monsignore intanto chiariva che chi prega la Vergine non può non avere un cuore sintonizzato su di Essa. Non La si può quindi interpellare solo per una necessità fine a se stessa, per poi subito disconoscere la condizione spirituale che ha mosso quella precisa invocazione, come se non si avesse pregato la Madre di tutti! È pagano considerare la propria intima supplica una naturale reazione emotiva ad un bisogno materiale o spirituale, piuttosto che una preghiera profonda, convinta e diretta a chi può su tutto e su tutti. In queste condizioni mai nessuno potrà ascoltare le risposte della Vergine, anche se Lei presta attenzione ad ognuno ed interviene sempre, pur non comprendendo noi la sua presenza.

È solo possibile “intercettare” le sue risposte, se ci mostriamo parte di Lei e se siamo capaci di rispondere alla sua giornaliera chiamata cosmica, che permette di superare i confini ristretti del visibile umano. Una condizione celeste capace di farci scorgere nella realtà che ci circonda, il senso alto della condizione soprannaturale dell’uomo che, spesse volte, non  si riesce a captare sul proprio cammino, rinunciando così alla migliore parte di sé.

La Madre del Signore, in cui tutto si compie, aggiungeva Mons. Di Bruno, necessita di noi per convertire il mondo. Noi però abbiamo bisogno della Madonna, come a Cana, perché interceda con il figlio Gesù. Solo vivendo pienamente nella Parola e nella preghiera potremo avvertire con sicurezza una Sua risposta a qualsiasi nostra supplica, magari tramite una banale e semplice circostanza o qualche inaspettato consiglio di una persona vicina o mai incontrata prima! In tutto questo è essenziale la certezza di fede in Maria, quale, appunto, potente mediatrice con Cristo. Lei rende la preghiera di ognuno autentica e capace di vincere ogni tentazione. Dio stesso si arrende così ad essa, aprendo agli uomini l’impossibile!

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Egidio Chiarella

Egidio Chiarella, pubblicista-giornalista, ha fatto parte dell'Ufficio Legislativo e rapporti con il Parlamento del Ministero dell'Istruzione, a Roma. E’ stato docente di ruolo di Lettere presso vari istituti secondari di I e II grado a Lamezia Terme (Calabria). Dal 1999 al 2010 è stato anche Consigliere della Regione Calabria. Ha conseguito la laurea in Materie Letterarie con una tesi sulla Storia delle Tradizioni popolari presso l’Università degli Studi di Messina (Sicilia). E’ autore del romanzo "La nuova primavera dei giovani" e del saggio “Sui Sentieri del vecchio Gesù”, nato su ZENIT e base ideale per incontri e dibattiti in ambienti laici e religiosi. L'ultimo suo lavoro editoriale si intitola "Luci di verità In rete" Editrice Tau - Analisi di tweet sapienziali del teologo mons. Costantino Di Bruno. Conduce su Tele Padre Pio la rubrica culturale - religiosa "Troppa terra e poco cielo".

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