È un caldo mezzogiorno di mercoledì 7 agosto. Il cellulare di Michele Ferri, 40 anni, fratello di Andrea, il titolare di alcuni impianti di benzina ucciso due mesi fa da un dipendente e un suo complice, inizia a vibrare. Sul display un anonimo “Sconosciuto”. L’uomo, incuriosito, risponde: “Pronto?”. “Ciao Michele, sono Papa Francesco” si sente dall’altro capo del telefono.
Un tuffo al cuore… Prima è la sorpresa, poi il panico del “e ora cosa dico?”, infine il dubbio “forse è uno scherzo”. Nella testa di Michele però si accende una lampadina: poco tempo fa, dilaniato dal dolore per la perdita del familiare, aveva scritto una lettera privatissima al Pontefice. E il Papa, in maniera del tutto inaspettata, gli ha risposto cortesemente.
Papa Francesco “mi ha parlato subito della lettera che gli avevo scritto e nessuno sapeva che l’avevo indirizzata a lui” ha raccontato Michele a “Il Messaggero”. Sul suo profilo Facebook ha poi postato: “Oggi è arrivata una telefonata inaspettata…. al mio ‘Pronto?’ mi ha risposto una voce dicendomi ‘Ciao Michele, sono Papa Francesco….’. Un’emozione unica”.
Il Santo Padre “mi ha detto che ha pianto quando ha letto la lettera che gli avevo scritto” ha detto Ferri – costretto da anni su una sedia a rotelle – ai suoi amici del social network, senza però rivelare altri dettagli sui contenuti di questa speciale telefonata.
Al quotidiano, Michele ha poi riferito di aver chiesto al Papa “la gentilezza di chiamare mia mamma”, perché “quella lettera l’avevo scritta anche per lei, per darle speranza”. E così ha fatto, “dopo che gli ho dettato il numero di casa”. Naturalmente la donna è stata prima avvisata dal figlio, per evitare il rischio che abbassasse la cornetta pensando ad uno scherzo.
“Anche a mia mamma ha detto che si è commosso nel leggere la mia lettera” ha aggiunto Michele, “il Papa è stato gentilissimo e anche questa è una sua dote, insieme a una grande umanità”. Senza nulla togliere a coloro che lo hanno preceduto, ha sottolineato, “questo Papa è particolare, ha qualcosa in più rispetto ai suoi predecessori”.
“Gli avrei voluto chiedere tante altre cose – ha concluso Michele – ma avevo la mente completamente vuota, non riuscivo a formulare alcun pensiero”. “Ho sentito qualcosa di diverso e questo me lo ha dimostrato – ha detto ancora – Certo lui non ha bisogno di questa pubblicità: la gente sa già quello che è e ciò che fa”.
Alla domanda su come si senta la sua famiglia dopo la telefonata del Sommo Pontefice, il signor Ferri ha risposto: “Il Papa sa trasmettere grande serenità e ci ha dato speranza” e questa telefonata è stata “un segno che ha un po’ alleviato il nostro dolore”. Tuttavia la scomparsa del fratello è una ferita ancora lenta a rimarginarsi: “Per tutti noi la morte di Andrea è un evento che rimarrà per sempre” ha affermato, ancora “non sono pronto per il perdono” dell’assassino, al quale – ha dichiarato – “vorrò chiedere più avanti, perché lo ha fatto”.