Nella prova a squadre nella specialità skeet le tre mamme hanno battuto il record mondiale, 206 su 225 davanti a Gran Bretagna (205) e Slovacchia (202). Tre donne che nell’impresa sportiva non hanno perso per nulla la loro femminilità, anzi, la Caniero ha rivelato che il fatto di portare un bimbo in grembo le ha dato qualcosa di più: una forza interiore che le ha permesso di salire per la quarta volta sul trono d’Europa.
“La gravidanza infatti – ha detto a “La Stampa” Carlo Tranquilli, direttore dell’Istituto Medicina e Scienza della Sport del CONI – non è un ostacolo per la donna, anche se la futura mamma in questione è un atleta”. Portare in grembo un bambino non impedisce di arrivare a vincere una medaglia, perché – ha sottolineato il dott. Tranquilli – “una donna incinta non è una donna malata (…) la gravidanza è un evento naturale per una donna”. D’altro canto – ha aggiunto – “storicamente le donne hanno svolto lavori ben più pesanti anche nell’ultimo mese di gravidanza”.
Chiara Cainero, che ha vinto anche l’oro nella prova individuale, ha il pancione chiuso nel corpetto, ed ha raccontato che negli allenamenti dei mesi precedenti alla gara ha dovuto ridurre i carichi di lavoro, eliminare la corsa, limitarsi a colpire un centinaio di piattelli al giorno invece dei soliti trecento, sempre sotto controllo medico.
Mentre sparava ha sentito il piccolo muoversi nella pancia. “Spero abbia capito che era una finale” ha rivelato la campionessa. “Neanche nel mio sogno più bello – ha aggiunto – avrei sperato che mi succedesse una cosa del genere e ora posso dire che abbiamo vinto in due, io e Edoardo (il bambino che sta crescendo nella pancia della mamma n.d.r.). Non l’avrei mai immaginato!”.
Sul Messaggero Veneto, la Caimero ha raccontato che subito dopo la gara ha pensato alla famiglia: “Mio marito Filippo è fuori di testa, mia madre è felicissima, mio padre ancora non l’ho pescato al telefono, ma lo pescherò e non potrà che gioire con me: sarà nonno e gli porto un’altra medaglia”.
Nella storia di questo sport la Cainero non è la prima donna incinta ad aver disputato le gare. L’anno scorso, nei Giochi di Londra, la malese Nur Suryani Mohamed Taibi ha disputato le gare di tiro pur essendo all’ottavo mese di gravidanza. Gli organizzatori hanno cercato di fermarla, ma lei ha detto: “Mi sono qualificata, quindi partecipare è un mio diritto”. Ai medici la mamma malese ha raccontato che per far star tranquillo il bimbo che aveva in grembo, gli diceva: “Mamma spara solo qualche colpo, stai bravo un momento”