Domani arriveranno in fiera i primi 100 volontari per costruire la XXXIV edizione del Meeting. Sono soprattutto studenti universitari ma anche professionisti, avvocati, medici, impiegati: entro domenica saranno 550, 420 studenti e 130 adulti.
“I primi ad arrivare saranno i ragazzi di Milano e dell’Emilia Romagna – spiega l’ingegner Franco Casalboni, che coordina i volontari durante la fase di allestimento – ma già da giovedì arriveranno da tutta l’Italia: Brescia, Ferrara, Lugano, Messina, Parma, Torino e Varese.”
“Come ogni anno – prosegue Casalboni – saranno molte le mansioni che svolgeranno i volontari: dal lavoro di falegnameria a quello grafico, dal magazziniere al trasportatore, dall’elettricista all’imbianchino e tanto altro. In questi anni la cosa che mi ha sempre colpito èla disponibilità totale a fare ciò che viene chiesto, il desiderio di imparare e la gratuità che è molto di più della generosità”.
“Il ritmo è serrato – racconta – c’è da costruire tutto: le piazze delle mostre, la ristorazione, il villaggio ragazzi, tutto il padiglione dello sport e gli spazi comuni. Ognuno ha il proprio compito, c’è chi pittura, chi costruisce, chi regala al Meeting il proprio talento: penso ai ragazzi dell’Accademia di Brera, agli studenti di architettura, agli ingegneri…”
La giornata del volontario si svolge così, alle 8.45 si incomincia con le lodi, poi dalle 9 alle 13 si lavora, pausa pranzo fino alle 14.15 e poi si ricomincia fino alle 18.45. Per riuscire a completare il lavoro, non mancheranno anche turni serali dalle 20.30 alle 23 per la giornata del 16 agosto.
Emilia Guarnieri, presidente del Meeting di Rimini, commenta: “I volontari del Meeting, tutti, adulti e ragazzi, si pagano il viaggio per arrivare a Rimini, l’alloggio e il vitto, rinunciando a qualche giorno di vacanza in più, o addirittura all’unica settimana di vacanza che hanno, per costruire il Meeting. Da trentaquattro anni questa è sicuramente l’esperienza e la testimonianza che è il cuore della manifestazione.
“La loro gratuità che testimonia il desiderio di servire qualcosa di più grande è certamente un contributo visibile a quell’Emergenza Uomo, che è il titolo e la sfida del Meeting di quest’anno”.