Lettura
Gli Israeliti ripresero a piangere e dissero: “Chi ci darà carne da mangiare?”. È la richiesta di sempre del popolo d’Israele a Dio. È una richiesta legittima, ma come tutte le pagine dell’Antico Testamento, non è solo al cibo che si fa riferimento: alla base c’è il rapporto con Dio, che si era sfaldato; gli Israeliti non riconoscevano più la ricchezza e l’abbondanza che Dio aveva offerto loro con la manna. Ecco, allora, che la preghiera di Mosè riconsolida il rapporto con Dio.
Mediazione
È una tra le più belle pagine del Vangelo di Matteo, tra le più conosciute e commentate, oggetto di riflessione e preghiera per tanti. È la moltiplicazione dei pani. Si tratta di quel miracolo incredibile che lascia tutti senza parole, e che apre il cuore a tanti e differenti spunti per la preghiera e la riflessione personale. Analizziamo alcuni aspetti del racconto, quelli che possiamo definire “spiragli di Grazia”. Il primo: “sentìcompassione”; è il sentimento più bello che Gesù prova per la folla e sente anche oggi per ciascuno di noi, per te, per me e per il mondo intero; il Signore, in questo preciso istante, ci guarda con occhi di compassione; ci ama ed è capace di cogliere dietro le nostre necessità materiali il nostro desiderio di vita e di speranza. Lasciamoci guardare e amare da questo sguardo di compassione. Il secondo “spiraglio di Grazia” lo identifichiamo in quei “cinque pani e due pesci”; sì, perché nelle mani di Dio non è importante cosa o quanto mettiamo, ma che nelle sue mani qualunque cosa si moltiplica; di qui, l’atto di fede di mettere quello che abbiamo, la nostra vita, nelle mani di Dio e tutto si moltiplicherà in mondo esponenziale: la nostra vita sarà nell’abbondanza vera, se saremo capaci di fare ogni giorno un atto di fede/fiducia incondizionato in Dio, e tutto sarà nuovo. Il terzo spiraglio lo troviamo nelle parole provocatorie di Gesù: “Voi stessi date loro da mangiare”. È il modo usato da Gesù per spronarci ad uscire dalle logiche della delega, ed è un invito “a sporcarci le mani” in tutte quelle situazioni che richiedono un “di più” d’amore, e che sembrano impossibili da affrontare da soli. È un brano di poche righe, ma che scuote tutta la nostra vita e la nostra spiritualità.
Preghiera
Signore Gesù, ti ringrazio per tutte quelle volte che hai sfamato ogni mia fame e sete di vita, di speranza e di serenità. Signore Gesù, ti ringrazio per tutte quelle volte in cui mi hai fatto sperimentare che vale la pena fidarsi di te e della tua Parola. Ti chiedo solo, con un filo di voce, ma con il cuore, la capacità di sapermi spendere per gli altri come tu hai fatto con me perché tu sei con me.
Agire
In questa giornata mi impegno a rinnovare la mia fede in Dio che mi ama.
Meditazione del giorno a cura di mons. Domenico Cornacchia, vescovo di Lucera-Troia, tratta dal mensile “Messa Meditazione”, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti: info@edizioniart.it