I cittadini di Roma sono sul piede di guerra, già da quattro giorni. Da quando è giunto l’annuncio che il commissario per l’emergenza rifiuti, Goffredo Sottile, ha individuato nella Falcognana, località al km 14 di via Ardeatina, nella periferia sud della Capitale, il luogo ove ubicare, in alternativa alla ormai satura Malagrotta (la cui chiusura è prevista a settembre), la nuova discarica di Roma.
Specialmente gli abitanti della zona hanno accolto la notizia come si trattasse di una iattura, un oltraggio perpetrato ai danni di uno dei luoghi simbolo della “Città eterna”. La nuova discarica, infatti, sarebbe incastonata in un’area che rappresenta un patrimonio ambientale, storico e spirituale allo stesso tempo. Lo scenario previsto dal commissario Sottile danneggerebbe le numerose attività agricole che sorgono nei pressi della Falcognana, uno degli ultimi avamposti dell’Agro romano, che ha resistito a cementificazioni e mutamenti culturali. Le dolci colline tappezzate da allevamenti e campi coltivati, inoltre, sono adiacenti al Parco Regionale dell’Appia Antica, l’antica regina viarum che accoglie ogni giorno visitatori da tutto il mondo. Sarebbe oltremodo sgradevole – ragionano in molti – contaminare un luogo di cotale importanza piazzandoci vicino un enorme cratere riempito d’immondizie.
Ma ciò che maggiormente provoca disappunto è la ridotta vicinanza (appena un paio di chilometri) tra la Falcognana e il Santuario del Divino Amore, luogo simbolo della devozione mariana dei romani e celebre meta di pellegrinaggi. «Sentire i “profumi” della discarica, non consente un pellegrinaggio ristoratore – ha osservato don Pasquale Silla, parroco del Santuario, ai microfoni di Radio Vaticana -. Una notizia arrivata come un fulmine a ciel sereno, non hanno avvisato nessuno». Il religioso, che ha definito l’idea di Sottile «forsennata», ha infine tuonato: «Roma ha questo Santuario che dovrebbe custodire gelosamente e difendere!».
Mentre don Silla parlava, il suo appello era già stato idealmente raccolto e messo in pratica da migliaia di cittadini furiosi. Sono stati loro che, nelle giornate di giovedì e venerdì, per ribadire la contrarietà a una simile ipotesi, sono scesi in strada bloccando il traffico sulla via Ardeatina. A sostenerli, era presente anche Andrea Santoro, presidente del IX municipio, il quale comprende l’area interessata. Santoro ha promesso che attuerà, con una direttiva di giunta, l’ordinanza del 4 dicembre 2012 emessa dalla Provincia di Roma, la quale vieta il transito di mezzi pesanti dal Santuario del Divino Amore al ponte della Falcognana. «Dal 27 agosto i tir non potranno più circolare su questo tratto della via Ardeatina. Mi appello agli organi d’informazione perché possano diffondere questa notizia», ha spiegato Santoro.
Considerata la determinazione e la tempestività con cui i romani, sfidando il caldo, hanno eretto barricate a difesa di un loro patrimonio, c’è da credere che, al di là della direttiva di giunta ventilata dal presidente del IX municipio, la discarica alla Falcognana resterà un’estemporanea ipotesi estiva. In molti, tra i cristiani, ne sono certi. Ciò che più li conforta è la fede nella Salvatrice dell’Urbe, titolo con cui venne definita da Pio XII la Madonna del Divino Amore dopo averle riconosciuto il merito sovrannaturale di aver preservato Roma da ingenti distruzioni durante la Seconda Guerra Mondiale.