ROMA, giovedì, 23 agosto 2012 (ZENIT.org).- Domani, venerdì 24 agosto, si celebra il 450° anniversario del primo monastero fondato da Santa Teresa di Gesù, quello di San José ad Ávila, e con esso l’inizio della Riforma Teresiana del Carmelo. Il calendario delle celebrazioni prevede la presenza del cardinale Antonio María Cañizares, prefetto della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei sacramenti, che è stato vescovo della diocesi di Ávila dal 1992 al 1996.
In vista della celebrazione – così rivela la pagina web dell’Ordine -, sono stati organizzati nel corso degli ultimi mesi attorno al convento delle suore di San José, numerosi eventi di carattere religioso, spirituale, culturale e divulgativo, fra cui mostre, presentazioni di libri, conferenze, esercizi spirituali ed è stato aperto anche l’Anno giubilare concesso dalla Santa Sede.
Da parte sua, il Superiore Generale dei Carmelitani Scalzi, padre Saverio Cannistrà, ha inviato un messaggio a tutto l’Ordine ricordando l’importanza del 450° anniversario dell’inizio della Riforma Teresiana.
Non è solo una ricorrenza evidenziata nel calendario – ha suggerito il religioso – ma un’opportunità per l’Ordine intero per intraprendere la via che “Teresa ha percorso e ha continuato a percorrere fino all’ultimo giorno della sua vita, la via del mistero pasquale”, una via che “la si può imboccare solo quando si è sperimentato che tutte le altre vie sono vicoli ciechi o sentieri che si perdono nel nulla”.
Per padre Cannistrà, si tratta di “un cammino di incessante fondazione”, “che ha come bastone la preghiera e come bisaccia la perdita di sé, e per questo assomiglia al cammino dei discepoli di Gesù, chiamati ad abbandonare tutto per andar dietro a colui in cui credono e da cui sperano tutto”.
Ha scritto padre Cannistrà che, per portare avanti il progetto della sua Riforma, Santa Teresa ha usato “la forza dell’esperienza di Dio e la forza della passione per una Chiesa e un mondo in preda a uno sconvolgimento epocale”, ed ha invitato tutti i membri dell’Ordine a scoprire in se stessi il coraggio per percorrere a loro volta questa medesima via teresiana.
Dopo la celebrazione nel 1962 del IV Centenario della Riforma Teresiana - “giusto alle soglie del Vaticano II” - si sono verificati grandi cambiamenti. “Siamo consapevoli - scrive il Superiore Generale - che non ogni cambiamento ha espresso la creatività del carisma, né ogni volontà di conservazione è stata manifestazione di fedeltà autentica”.
Al termine del suo messaggio, padre Cannistrà ricorda che “è proprio il poco e il piccolo, per non dire il nulla, ciò da cui Dio crea il tutto”. “E di questo - così conclude - noi abbiamo il dovere di essere testimoni, con Teresa e come Teresa lo è stata a partire da quel lontano eppure vicinissimo 24 agosto 1562”.
La celebrazione del 450° anniversario della fondazione del monastero di San José ad Ávila è cominciata domenica 19 agosto con il trasferimento, in processione, al convento delle suore di una statua barocca della Santa, venerata nella cappella della sua nascita nella chiesa del convento di Santa Teresa ad Ávila, costruito nel XVII secolo sulla casa natale.
Esposta alla venerazione dei fedeli è anche la reliquia del “piede di Santa Teresa”, portata per l’occasione da Roma. La reliquia è custodita nella chiesa di Santa Maria della Scala, nel quartiere di Trastevere.
Martedì 21 agosto è iniziato anche un solenne triduo presieduto da padre Francisco Brändle, priore del Convento della Santa ad Ávila. A presiedere l’evento ieri è stato padre Miguel Márquez, provinciale dei Carmelitani Scalzi della Castiglia. Oggi toccherà al vicario generale dell’Ordine, Emilio J. Martínez.
Infine, domani, venerdì 24 agosto, giorno della festa di San Bartolomeo Apostolo, il cardinale Antonio María Cañizares, prefetto della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, presiederà una solenne eucaristia. Dopo la Messa, la statua di Santa Teresa verrà riportata in processione per le strade della città al Convento della Santa.