Per i giovani l'autonomia rimane un sogno

7 su 10 tornano a casa, da mamma e papà, dopo il primo lavoro o terminati gli studi, dice l’Istituto Toniolo

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MILANO, giovedì, 30 agosto 2012 (ZENIT.org).- Continuano a voler guadagnare una propria autonomia e costruire un proprio percorso di vita, ma molto spesso si trovano costretti a fare retromarcia. 

Sono proprio i genitori a riaccoglierli in casa quando il posto di lavoro viene meno o non ce la fanno più a mantenersi pur continuando a lavorare. 

E’ quanto emerge dall’indagine “Rapporto Giovani” dell’Istituto di Studi Superiori Giuseppe Toniolo, realizzata dall’Ipsos, da un campione, rappresentativo su scala italiana, di 4500 giovani tra i 18 e i 29 anni. 

Dopo un periodo di autonomia, ben il 77 per cento dei maschi (oltre tre su quattro) usciti di casa dopo aver trovato un lavoro o per studio, torna a vivere nella sua famiglia d’origine, percentuale del 70 per cento per le femmine.

La situazione risulta più accentuata al Sud che al Nord, dove la percentuale di rientrati dopo essere usciti per studio o per lavoro sfiora l’80. 

Oltre l’89% del campione, senza significative differenze fra uomo e donna, è pronto, infatti, al distacco ma ritiene che sia abbastanza o molto importante avere un rapporto stabile di lavoro. 

Rapporto che purtroppo assomiglia sempre più a un miraggio: il 79% degli intervistati risponde che la sua prima attività lavorativa è stata vissuta nel precariato.

Ma per i giovani intervistati quali sono i vantaggi del vivere da soli? Per il 67 per cento dei maschi il poter essere autonomi nelle decisioni è un punto di forza, che raggiunge il 76 per cento nelle donne, mentre per il 60% degli uomini  risponde che è vantaggioso anche aver più margine d’azione, il 65% per le donne.

Aspetti positivi che non riguardano solo la condotta di vita: un vantaggio, moderato o forte, è anche avere, secondo il 56,6% dei giovani, più spazio abitativo o ancora, per il 77,2% degli intervistati, gestire più liberamente una relazione di coppia. 

In definitiva, andare via di casa, secondo il campione, significa mettersi alla prova con se stessi. Una prova che, per il 55,8% presenta un forte vantaggio che diventa moderato per il 29,0%. Solo per l’1,4%, ciò rappresenta un forte svantaggio.

Vivere da soli, però, per i giovani comporta anche qualche svantaggio, soprattutto se si tratta della gestione quotidiana. 

* Tutte le informazioni sul progetto e i risultati delle precedenti ricerche sul sito www.rapportogiovani.it

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ZENIT Staff

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