Non credete a chi dice che non c'è più niente da fare

Su giovani e sviluppo il presidente del Consiglio, Mario Monti, trova il feeling con il Meeting

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di Antonio Gaspari

RIMINI, lunedì, 20 agosto 2012 (ZENIT.org).- “Non credete a chi dice che non c’è più niente da fare. C’è già l’inizio di un nuovo periodo per l’Italia di costruzione, di non lamento!”.

Lo ha detto ieri, 19 agosto, al Meeting di Rimini, di fronte ad oltre diecimila persone, Giorgio Vittadini, presidente della Fondazione per la Sussidiarietà, prima di introdurre l’intervento del presidente del Consiglio, Mario Monti.

Il tema dell’incontro era “I giovani per la crescita”, ed era successivo alla visita della mostra “Imprevedibile istante – giovani per la crescita” promossa dalla Fondazione per la Sussidiarietà con la collaborazione di studenti e docenti universitari.

Vittadini, e lo ha scritto anche nel libro che spiega la mostra, sostiene che “la crisi è sfida per un cambiamento (…) la crisi è vivere la realtà come una provocazione che ridesta il desiderio e la domanda che, per quanto riguarda l’Italia significa anche ingegno, conoscenza, creatività, forza di aggregazione”.

Secondo il presidente della Fondazione, il desiderio di azione che fa rinascere la certezza è “l’imprevedibile istante in cui qualcuno si rimette in azione senza aspettare che gli altri e soprattutto lo Stato risolva i problemi”.

La mostra racconta tante storie di quell’imprevedibile istante in cui uomini e donne diverse hanno generato novità, prodotti, servizi, valore aggiunto, bellezza, per sé e per gli altri senza che le condizioni potessero spiegare l’incremento di valore e di ricchezza dell’Italia.

Secondo Vittadini per ritrovare la strada nei momenti di crisi bisogna investire sulla risorsa più importante la persona umana.

“La persona – ha scritto Vittadini – è una risorsa più grande della crisi” ed ha concluso citando don Giussani il quale sosteneva che “quando la morsa di una società avversa si stringe attorno a noi fino a minacciare la vivacità di una nostra espressione e quando una egemonia culturale e sociale tende a penetrare il cuore, aizzando le già naturali incertezze, allora è venuto il tempo della persona”.

A questo proposito, Vittadini, ha riportato cosa diceva a don Camillo, in un racconto di Giovannino Guareschi.

“Quando il fiume travolge gli argini e invade i campi: bisogna salvare il seme (…) che fruttificherà e le spighe turgide e dorate daranno agli uomini pane, vita e speranza”.

Nel racconto di Guareschi dice Gesù a Don Camillo “bisogna salvare il seme: la fede. Don Camillo, bisogna aiutare chi possiede ancora la fede a mantenerla intatta”.

Emilia Guarnieri, presidente della Fondazione Meeting per l’amicizia fra i popoli, ha spiegato che le tante azioni virtuose raccontate nella mostra “l’imprevedibile istante” sono “il frutto del lavoro, della competenza e della gratuità di tante persone che offriamo per la costruzione della civiltà”.

E’ poi intervenuto il presidente del Consiglio, Mario Monti, il quale ha invitato i giovani ad uno “sciopero generazionale” sostenendo che si sta sperperando la generazione dei quarantenni che pagano la poca lungimiranza dei politici.

Il presidente del Consiglio ha parlato dell’infinito come qualcosa che “sconvolge ognuno di noi”, ed ha criticato molte decisioni politiche che sono state fatte per “totale mancanza di infinito, anche solo inteso come tempo e spazio”.

Secondo Monti, l’Italia si rivalorizzerà, se “ritroverà un minimo di fiducia specifica dei cittadini verso lo Stato e dei cittadini tra di loro”.

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ZENIT Staff

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