di S.E. Mons. Francesco Cavina
CARPI, giovedì, 16 agosto 2012 (ZENIT.org) – Oggi, la Santissima Trinità ti riceve e ti colma di onori, o Vergine Maria, tu che sei Figlia, Madre e Sposa di Dio.
Ed è così grande la Tua Maestà, che gli angeli si domandano: “chi è costei?”.
Noi che ci rallegriamo insieme agli angeli e ai santi, colmi di meraviglia ci felicitiamo con Te per la tua festa e ci sentiamo orgogliosi di essere figli di una così grande Signora.
Come chi viaggia si fa schermo con la mano per scrutare un vasto panorama, così noi che guardiamo Dio “come in uno specchio”, scorgiamo e diamo il benvenuto a Te, figura puramente umana, che sei accanto al suo trono.
Una nave ha concluso il suo periplo, un destino si è compiuto, una perfezione umana ha preso ad esistere. Dal cielo brilli quale segno di sicura speranza e di consolazione, fino a quando non verrà il Giorno del Signore.
La nostra aspirazione alla vita eterna si ravviva quando pensiamo che Tu, nostra Madre celeste, sei lassù, ci vedi, ci ami con sguardo pieno di tenerezza.
Sei Tu la nostra protettrice dinnanzi all’Altissimo e quale Madre di misericordia intercedi con efficace preghiera per la nostra salvezza. Tu sei immagine e anticipazione della Chiesa che è ancora in cammino verso la patria! Tu sei la sicurezza e la prova che noi tuoi figli un giorno staremo con il nostro corpo glorificato accanto a Cristo glorioso!
Ci hai preceduti e ci indichi già il termine del cammino; ci ripeti che è possibile arrivare e che, se saremo fedeli, arriveremo.
I tuoi occhi sono occhi di benevolenza e di compassione. Noi tuoi figli, così duramente segnati nello spirito, nei beni materiali e nell’occupazione, ci affidiamo a Te che non tralasci mai di soccorrere chi ricorre alla tua protezione. Tu sei il nostro rifugio, la nostra casa, la nostra pace.
Cuore dolcissimo di Maria, non permettere che lo sconforto, la delusione, la tristezza pervadano la nostra anima, ma dà nuovo slancio alla fede, e alla speranza e all’amore nuovo splendore.
Infondi fiducia e forza per sopportare ogni fatica e sofferenza. Aiutaci a rialzarci, a riprendere la nostra vita con impegno, con gioia, con uno sguardo purificato e limpido.
Accompagna con il tuo materno consiglio la ricostruzione morale e materiale delle nostre comunità e, in questo impegnativo cammino che ci attende, non permettere che si spenga in noi il “tormento dell’infinito”.
Tu, Regina del cielo e della terra, mostraci Gesù, Colui di cui abbiamo bisogno.