"Il giusto vivrà per la sua fede"

Meditazione quotidiana sulla Parola di Dio

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ROMA, sabato, 11 agosto 2012 (ZENIT.org).

Memoria di santa Chiara d’Assisi

Vangelo

Matteo 17,14-20

In quel tempo, si avvicinò a Gesù un uomo che gli si gettò in ginocchio e disse: «Signore, abbi pietà di mio figlio! È epilettico e soffre molto; cade spesso nel fuoco e sovente nell’acqua. L’ho portato dai tuoi discepoli, ma non sono riusciti a guarirlo». E Gesù rispose: «O generazione incredula e perversa! Fino a quando sarò con voi? Fino a quando dovrò sopportarvi? Portatelo qui da me». Gesù lo minacciò e il demonio uscì da lui, e da quel momento il ragazzo fu guarito. Allora i discepoli si avvicinarono a Gesù, in disparte, e gli chiesero: «Perché noi non siamo riusciti a scacciarlo?». Ed egli rispose loro: «Per la vostra poca fede. In verità io vi dico: se avrete fede pari a un granello di senape, direte a questo monte: “Spostati da qui a là”, ed esso si sposterà, e nulla vi sarà impossibile».

Lettura

Il miracolo dell’epilettico guarito segue l’evento della Trasfigurazione. Sul monte Dio aveva chiesto agli apostoli di ascoltare il Figlio, e a valle c’è la dimostrazione che, purtroppo, anche i discepoli, con la loro parziale sordità, rischiano d’essere parte integrante di quella generazione incredula e perversa che non meriterebbe la presenza dell’Emmanuele. Tuttavia, poiché nei discepoli non c’è assenza ma solo carenza di fede, è su quel “poco” che il Signore cerca di  operare, in  modo che come un “piccolo seme di senape”, essa cresca, così da “trasportare le montagne” dell’incredulità.

Meditazione

L’affermazione del profeta Abacuc, «il giusto vivrà per la sua fede», è così importante che san Paolo la cita come fondamento della sua predicazione. Secondo l’Apostolo, la fede nel Signore Gesù ci ottiene quella vita che i Giudei aspettavano dall’osservanza della Legge. Il credere, però, in quanto risposta umana alla proposta di Dio, non è cosa scontata. Lo vediamo negli stessi apostoli. Essi, pur vivendo con Gesù da tanto tempo, pur essendo stati testimoni di tanti  miracoli, pur avendolo riconosciuto come il  Messia, hanno ancora «poca fede», al punto che non riusciranno poi a superare lo scandalo della croce. Essi, quando furono inviati in missione, avevano ricevuto da Gesù il potere di “guarire gli infermi, risuscitare i morti, purificare i lebbrosi, scacciare i demoni”, eppure in quest’occasione – a causa della loro poca fede – non riescono ad esaudire un padre che chiede loro la salvezza del figlio, perciò deve intervenire direttamente il loro Maestro. Il potere di compiere miracoli nel suo nome Gesù non lo ha limitato ai Dodici, lo ha esteso alla Chiesa intera di ogni tempo. Sempre, però che si abbia fede! Questa virtù non mancò a santa Chiara la cui vita è costellata di miracoli, il più grande dei quali non fu quello d’aver liberato Assisi dall’assedio dei Saraceni, ma d’essersi rivestita, lei ricca e nobile, degli abiti di “madonna povertà”, permettendo così ad “un cammello di passare nella cruna di un ago”. Miracolo possibile a tutti noi quando, crescendo nella fede, ci stacchiamo dai nostri interessi egoistici per convertirci alla nostra vera ricchezza che è Cristo e il suo Vangelo. Allora faremo anche noi esperienza di una preghiera “miracolosa”, che otterrà d’essere esaudita non a misura dei nostri meriti o della nostra santità, ma di quella grazia sovrabbondante che Gesù dona a chiunque crede in lui.

Preghiera: Signore, abbi pietà di me e di tutte le persone a me care. E perché io ottenga d’essere esaudito, aumenta la mia fede. Fammi capace di credere nel tuo amore come la tua Madre santissima, come Francesco e Chiara, come tutti coloro che si sono fidati e affidati a te, Gesù, mio salvatore. Amen.

Agire: Oggi andrò in chiesa per adorare, almeno per qualche minuto, Gesù presente nell’Eucaristia. E con la fede di santa Chiara chiederò al Signore di liberarmi da tutti i nemici spirituali.

Meditazione del giorno a cura di P. Salvatore Piga, osb tratta dal mensile Messa Meditazione, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti: info@edizioniart.it          


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ZENIT Staff

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