ROMA, martedì, 24 aprile 2012 (ZENIT.org) – A partire dal 1° luglio prossimo, le donne nello Stato della Virginia (USA) che vogliono abortire, dovranno effettuare un’ecografia. Saranno esentate solo le donne che hanno subito uno stupro o incesto. Lo ha riferito ieri il sito francese Gènéthique, della Fondazione Jérôme Lejeune.
Come precisa la fonte, la Virginia è l’ottavo Stato degli Stati Uniti ad imporre questa procedura prima di un aborto. Le donne potranno rifiutare di vedere l’immagine del feto e sentire i battiti del suo cuore, a condizione di averlo stipulato per iscritto. Tuttavia, non potranno rifiutare l’ecografia.
Durante l’ecografia, il medico avrà l’obbligo di informare le donne sui rischi dell’aborto per la salute, come sulle modalità di allocazioni di maternità e le possibilità di adozione. Negli Stati Uniti – ricorda la fondazione – l’aborto è “nel mirino dei legislatori”.
La legge è stata approvata con l’unico obiettivo di “aiutare le donne a prendere una decisione ben informata”. Invece per Rosemary Codding, femminista e direttrice della Falls Church Health Care, un centro sanitario della Virginia che effettua aborti, rappresenterebbe “una intrusione totale del governo nello studio medico, con un unico obiettivo, continuare a disonorare e umiliare le donne”.
In 32 Stati, l’aborto non viene rimborsato con fondi pubblici, in 46 Stati le strutture sanitarie possono rifiutarsi di praticarlo e in 19 Stati è obbligatorio informare le donne riguardo ai “rischi di cancro al seno, di sofferenza del feto o di depressione in caso di aborto”. Infine, altri Stati stanno cercando di “far riconoscere l’umanità dell’embrione e i suoi diritti costituzionali”.