ROMA, lunedì, 16 aprile 2012 (ZENIT.org).- “Provo principalmente due sentimenti”, così ha detto oggi il direttore della Sala Stampa vaticana, padre Federico Lombardi, S.I., in una intervista rilasciata alla Radio Vaticana in occasione dell’85° genetliaco di Joseph Ratzinger e in vista del 7° anniversario della sua ascesa al soglio pontificio, avvenuta il 19 aprile del 2005.
“Uno è di gratitudine al Signore per questo Papa che ci guida con grande forza, gentilezza e fede e che, quindi, è un dono di Dio. L’altro è l’ammirazione: pur avendo cominciato questo ministero per la Chiesa universale in età piuttosto avanzata, si tratta di un Pontificato molto ricco ed intenso, con tanti viaggi ed eventi molto importanti”, ha sottolineato il portavoce del Santo Padre.
“Ciò che il Papa è riuscito a fare in questi sette anni è una cosa ammirevole”, ha proseguito Lombardi, che si è dichiarato colpito dalla gentilezza e dall’attenzione del Santo Padre. “Ascolta davvero quello che il suo interlocutore ha da dire, e lo fa con grandissima attenzione e rispetto”.
Il portavoce vaticano ha messo in evidenza anche la lucidità e la chiarezza di pensiero e di espressione di Benedetto XVI, la “densità di contenuto che comunica”.
Tracciando un bilancio dei primi setti anni del pontificato di Benedetto XVI , padre Lombardi ha dichiarato che il Papa “guida la Chiesa verso il centro della sua missione”. Con l’arrivo di Benedetto XVI, “la Chiesa si è concentrata sull’essenziale della sua missione, cioè la priorità dell’attenzione a Dio, al rapporto dell’uomo con Dio, alla dimensione trascendente della vita, alla personalità di Gesù Cristo come il rivelatore del vero Volto di Dio”.
Secondo Lombardi, i problemi di cui il Pontefice è preoccupato sono in particolare quelli della secolarizzazione, dell’oblio di Dio e del relativismo. “Per quanto riguarda la Chiesa – ha continuato il portavoce -, ha certamente sofferto per gli aspetti di incoerenza e di infedeltà alla missione ed alla sua dignità. In questi anni abbiamo vissuto con molta sofferenza, tutto il dibattito a proposito degli abusi”. “Mi sembrano – ha aggiunto padre Lombardi – queste le cose di cui il Papa può soffrire più che dei pettegolezzi interni”.
Lombardi ha definito Benedetto XVI “un uomo di fede”, “un vero credente”, e proprio questa spiega la sua serenità. “La fede è fonte di una serenità e di una gioia profonda che nessuno può togliere”, ha ricordato il portavoce vaticano, precisando di aver apprezzato moltissimo il libro su Gesù di Joseph Ratzinger, definendolo “uno sforzo personale” che il Papa ha fatto per manifestare il suo rapporto personale con Cristo. “Questo, per ognuno di noi e per ogni credente e cristiano, è un qualcosa di fondamentale”.