di Eugenio Fizzotti
ROMA, domenica, 15 aprile 2012 (ZENIT.org).- Dichiarandogli di essere positivamente consapevole del notevole prestigio a livello internazionale da cui è circondato e ringraziandolo per il fatto che oggi guarda all’Italia con rinnovata fiducia e stima, grazie alla sua saggia e coraggiosa azione governativa, Mons. Giuseppe Fiorini-Morosini, Vescovo di Locri-Gerace, ha inviato nei giorni scorsi un’accurata e fortemente riflessiva lettera all’On.le Mario Monti, Presidente del Consiglio dei Ministri, con l’obiettivo realistico e concreto di esprimergli il pensiero degli abitanti della Locride che incontra sistematicamente, che ascolta con attenzione e con i quali condivide i drammi che sono costretti a vivere dal punto di vista sociale, economico, culturale e geografico.
Ovviamente Mons. Morosini non si è vergognato di richiamare all’On.le Monti di non avere «referenze tali da poter giudicare la sua azione di governo, né di poter dire se veramente quanto il Governo sta decidendo servirà a creare futuro per l’Italia». Infatti egli non ha fatto studi di economia, né di politica, ma ha insegnato per molti anni storia e filosofia nei licei di Stato, e ha lasciato tale lavoro nel 1995, dopo 23 anni, perché gli fu chiesto un servizio non più compatibile con l’insegnamento, essendo stato prima eletto Padre generale dell’Ordine dei Minimi di San Francesco di Paola e poi nominato Vescovo di Locri-Gerace nel 2009.
Nonostante però le sue limitate conoscenze a livello economico e politico, Mons. Morosini ha sottolineato nel messaggio al Presidente del Consiglio che «le difficoltà economiche stanno imponendo duri sacrifici a tutti, ma noi nella Locride le stiamo vivendo in maniera drammatica, perché per tanti aspetti, che ora indicherò, qui non si è trattato di ridimensionare quanto si aveva, ma di perdere tutto. Dico tutto, senza retorica, perché certi tagli hanno comportato la perdita delle ragioni stesse per ipotizzare futuro».
E facendo riferimento alla conformazione geografica della Locride egli richiama la presenza lungo la fascia costiera jonica di una numerosa serie di centri costieri, il più grosso dei quali, Siderno, conta circa 16.000 abitanti, mentre l’entroterra delle zone preaspromontane e aspromontane è costituito da numerosi piccoli centri con lunga storia alle spalle e che stanno lentamente morendo per la perdita dei servizi più elementari, quali i presidi sanitari, le scuole materne e gli sportelli postali per le pensioni degli anziani.
Visto che tale tragica situazione scoraggia la permanenza delle giovani coppie in questi luoghi e le spinge verso la costa, creando le premesse di problemi molto più gravi, dal punto di vista sia economico che sociale, Mons. Morosini sottolinea che da essa scaturiranno «aggravamento del dissesto idrogeologico, criminalità, perdita di radici storiche, abbandono della piccola agricoltura, che ora integra il reddito, nuovi problemi nei paesi di approdo a causa della casa e del reddito insufficiente, denatalità in crescita, rapido invecchiamento della popolazione, definitiva perdita di interesse per l’agricoltura, il cui ritorno sarebbe un vero sbocco produttivo per la zona».
Un forte accento nel messaggio al Presidente del Consiglio è posto sia sull’eccessiva tendenza a «stabilire un numero massimo di alunni in una città e un numero minimo nei piccoli centri della Locride» e sia sulla terribile decisione di sopprimere numerosi treni, lasciando come unica strada di collegamento con il nord della Calabria la fatidica Strada Statale 106 che è in attesa da oltre 20 anni di essere “ammodernata”, ed è purtroppo il luogo nel quale si verificano continui e tragici incidenti stradali con la morte di centinaia di persone».
Riconoscendo che la crisi economica ha elevato moltissimo la fascia della povertà, Mons. Morosini ricorda il ruolo pastorale e di sostegno economico svolto dagli sportelli della Caritas Diocesana e delle Caritas parrocchiali, pur se è indispensabile che «le piccole aziende, che ancora reggono il sistema economico della Locride, avrebbero bisogno di agevolazioni e di un nuovo rapporto basato sulla fiducia e sulla trasparenza tra banche e mondo imprenditoriale, essendo informato che i tassi dati dalle banche sono elevatissimi».
Purtroppo il territorio della Locride è tragicamente e tristemente famoso per i gravi problemi che l’attraversano e che si stanno estendendo a macchia d’olio, facendolo considerare nucleo generativo della zavorra, con la conseguenza che i giovani lo lasciano e bloccano di conseguenza lo sviluppo intellettuale, sociale e cultuale.
E invitando il Presidente del Consiglio dei Ministri ad approfondire la conoscenza delle numerose e squalificanti problematiche della Locride, Mons. Morosini gli ricorda che nel corso della Settimana Santa nei vari paesi della Diocesi ha continuato a esortare la gente alla coerenza di vita e all’impossibilità di far coesistere illegalità, crimine e religiosità e l’ha invitata ad assumere uno stile di vita semplice e coerente che, illuminato dalla legalità e dalla condannare della criminalità, alimenti lo sviluppo della speranza.