"E risorto! E veramente risorto!"

Il messaggio pasquale “Urbi et Orbi” e gli auguri di Papa Benedetto XVI

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CITTA’ DEL VATICANO, domenica, 8 aprile 2012 (ZENIT.org).- Pubblichiamo il testo del tradizionale messaggio pasquale “Urbi et Orbi” rivolto oggi da Benedetto XVI ai fedeli presenti in piazza San Pietro e al mondo attraverso la radio e la televisione. Riprendiamo inoltre alcuni degli auguri inviati dal Pontefice in 65 lingue del globo.

***

Cari fratelli e sorelle di Roma e del mondo intero!

«Surrexit Christus, spes mea» – «Cristo, mia speranza, è risorto» (Sequenza pasquale).

Giunga a tutti voi la voce esultante della Chiesa, con le parole che l’antico inno pone sulle labbra di Maria Maddalena, la prima ad incontrare Gesù risorto il mattino di Pasqua. Ella corse dagli altri discepoli e, col cuore in gola, annunciò loro: “Ho visto il Signore!” (Gv 20,18). Anche noi, che abbiamo attraversato il deserto della Quaresima e i giorni dolorosi della Passione, oggi diamo spazio al grido di vittoria: “E’ risorto! E’ veramente risorto!”.

Ogni cristiano rivive l’esperienza di Maria di Magdala. E’ un incontro che cambia la vita: l’incontro con un Uomo unico, che ci fa sperimentare tutta la bontà e la verità di Dio, che ci libera dal male non in modo superficiale, momentaneo, ma ce ne libera radicalmente, ci guarisce del tutto e ci restituisce la nostra dignità. Ecco perché la Maddalena chiama Gesù “mia speranza”: perché è stato Lui a farla rinascere, a donarle un futuro nuovo, un’esistenza buona, libera dal male. “Cristo mia speranza” significa che ogni mio desiderio di bene trova in Lui una possibilità reale: con Lui posso sperare che la mia vita sia buona e sia piena, eterna, perché è Dio stesso che si è fatto vicino fino ad entrare nella nostra umanità.

Ma Maria di Magdala, come gli altri discepoli, ha dovuto vedere Gesù rifiutato dai capi del popolo, catturato, flagellato, condannato a morte e crocifisso. Dev’essere stato insopportabile vedere la Bontà in persona sottoposta alla cattiveria umana, la Verità derisa dalla menzogna, la Misericordia ingiuriata dalla vendetta. Con la morte di Gesù, sembrava fallire la speranza di quanti confidavano in Lui. Ma quella fede non venne mai meno del tutto: soprattutto nel cuore della Vergine Maria, la madre di Gesù, la fiammella è rimasta accesa in modo vivo anche nel buio della notte. La speranza, in questo mondo, non può non fare i conti con la durezza del male. Non è soltanto il muro della morte a ostacolarla, ma più ancora sono le punte acuminate dell’invidia e dell’orgoglio, della menzogna e della violenza. Gesù è passato attraverso questo intreccio mortale, per aprirci il passaggio verso il Regno della vita. C’è stato un momento in cui Gesù appariva sconfitto: le tenebre avevano invaso la terra, il silenzio di Dio era totale, la speranza una parola che sembrava ormai vana.

Ed ecco, all’alba del giorno dopo il sabato, il sepolcro viene trovato vuoto. Poi Gesù si mostra alla Maddalena, alle altre donne, ai discepoli. La fede rinasce più viva e più forte che mai, ormai invincibile, perché fondata su un’esperienza decisiva: «Morte e vita si sono affrontate / in un prodigioso duello. / Il Signore della vita era morto, / ma ora, vivo, trionfa». I segni della risurrezione attestano la vittoria della vita sulla morte, dell’amore sull’odio, della misericordia sulla vendetta: «La tomba del Cristo vivente, / la gloria del Cristo risorto, / e gli angeli suoi testimoni, / il sudario e le sue vesti».

Cari fratelli e sorelle! Se Gesù è risorto, allora – e solo allora – è avvenuto qualcosa di veramente nuovo, che cambia la condizione dell’uomo e del mondo. Allora Lui, Gesù, è qualcuno di cui ci possiamo fidare in modo assoluto, e non soltanto confidare nel suo messaggio, ma proprio in Lui, perché il Risorto non appartiene al passato, ma è presente oggi, vivo. Cristo è speranza e conforto in modo particolare per le comunità cristiane che maggiormente sono provate a causa della fede da discriminazioni e persecuzioni. Ed è presente come forza di speranza mediante la sua Chiesa, vicino ad ogni situazione umana di sofferenza e di ingiustizia.

Cristo Risorto doni speranza al Medio Oriente, affinché tutte le componenti etniche, culturali e religiose di quella Regione collaborino per il bene comune ed il rispetto dei diritti umani. In Siria, in particolare, cessi lo spargimento di sangue e si intraprenda senza indugio la via del rispetto, del dialogo e della riconciliazione, come è auspicato pure dalla comunità internazionale. I numerosi profughi, provenienti da quel Paese e bisognosi di assistenza umanitaria, trovino l’accoglienza e la solidarietà che possano alleviare le loro penose sofferenze. La vittoria pasquale incoraggi il popolo iracheno a non risparmiare alcuno sforzo per avanzare nel cammino della stabilità e dello sviluppo. In Terra Santa, Israeliani e Palestinesi riprendano con coraggio il processo di pace.

Il Signore, vittorioso sul male e sulla morte, sostenga le comunità cristiane del Continente africano, dia loro speranza per affrontare le difficoltà, le renda operatrici di pace e artefici dello sviluppo delle società a cui appartengono.

Gesù Risorto conforti le popolazioni sofferenti del Corno d’Africa e ne favorisca la riconciliazione; aiuti la Regione dei Grandi Laghi, il Sudan ed il Sud Sudan, donando ai rispettivi abitanti la forza del perdono. Al Mali, che attraversa un delicato momento politico, Cristo Glorioso conceda pace e stabilità. Alla Nigeria, che in questi ultimi tempi è stata teatro di sanguinosi attacchi terroristici, la gioia pasquale infonda le energie necessarie per riprendere a costruire una società pacifica e rispettosa della libertà religiosa di tutti i suoi cittadini.

Buona Pasqua a tutti!

[Dopo il Messaggio, il Papa ha inviato l’augurio di Pasqua in 65 lingue, fra le quali:]

A quanti mi ascoltano, rivolgo un cordiale augurio nelle diverse espressioni linguistiche:

italiano:
Buona Pasqua a voi, uomini e donne di Roma e d’Italia! Ricercate sempre il Cristo Risorto, la luce della Verità, che ha squarciato le tenebre della morte e ha recato nel mondo lo splendore di Dio. Custodite nel cuore l’irradiazione di pace e di gioia proveniente dalla Risurrezione di Cristo che dà forza e significato ad ogni attesa ed ogni progetto di bene.

francese:
Le Christ est ressuscité. Sainte fête de Pâques ! Que pour vous ce mystère soit source de bonheur et de paix profonde.

inglese:
May the grace and joy of the Risen Christ be with you all.

tedesco:
Euch allen ein gesegnetes und frohes Osterfest! Der Friede und die Freude des auferstandenen Herrn sei mit Euch.

spagnolo:
Os deseo a todos una buena y feliz fiesta de Pascua, con la paz y la alegría, la esperanza y el amor de Jesucristo Resucitado.

portoghese:
Uma Páscoa feliz com Cristo Ressuscitado.

neerlandese:
Zalig Pasen!

Ik wil mijn hartelijke dank tot uitdrukking brengen voor de fraaie bloemen uit Nederland voor de Paasmis op het Sint Pietersplein.[Buona Pasqua!
Desidero esprimere la mia viva gratitudine per i bei fiori, provenienti dai Paesi Bassi, che adornano la Piazza S. Pietro in occasione della Santa Messa di Pasqua.]

lussemburghese:
Frou a geseent Oushteren.

irlandese:
Beannacht na Cāsga dhuibh go lēir.

albanese:
Për shumë wjet Pashkët.

romeno:
Cristos a ínviat.

ungherese:
Krisztus feltamadott. Alleluja.

polacco:
Chrystus zmartwychwstał.

ceco:
Kristus vstal z mrtvých.

slovacco:
Radostné veľkonočné sviatky.

croato:
Sretan Uskrs!

slove
no:

Blagoslovljene velikonočne praznike.

serbo:
Христос васкрсе!

serbo-lusazio:
Chrystus z mortwych stanył.

bulgaro:
Христос възкресе

macedone:
Христос Воскресна.

bielorusso:
Christos uvaskrós.

russo:
Христос Воскресе.

mongolo:
ХРИСТИЙН ДАХИН АМИЛАЛЫН БАЯРЫН МЗНД ХУРГЗЕ!

kazako:
Иса тірілпті

ucraino:
Христос Воскрес.

lituano:
Linksmų Šventų Velykų.

lettone:
Priecīgas lieldienas.

estone:
Kristus on surnuist üles tyusnud.

svedese:
Glad Pàsk.

finlandese:
Siunattua Pääsiäistä.

islandese:
Gleðilega Páska.

romanès:
Lachi Patrači.

maltese:
L-Ghid it-tajjeb.

turco:
Paskalya bayramini kutlarim.

suahili:
Heri na baraka zangu kwa sikukuu ja Pasaka kwenu wote.

kirundi e kinyarwanda:
Pasika Nziza, mwese.

malgascio:
Arahaba Tratry Ny Paka.

vietnamita:
Mù’ng lé phuc sinh.

indonesiano:
Selamat Paskah.

filippino:
Maligajang pagkabuhay ni Kristo.

maori:
Nga mihi o te Aranga ki a koutou.

samoano:
Ia manuia le Efeta.

esperanto:
Felician Paskon en Kristo resurektinta.

guaraní:
Ña nerenyhe vy’agui, Aleluya

latino:
Surrexit Christus spes mea. Alleluja!

[© Copyright 2012 – Libreria Editrice Vaticana]

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ZENIT Staff

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