di Luca Marcolivio
CITTA’ DEL VATICANO, lunedì, 2 aprile 2012 (ZENIT.org) – A metà strada tra Madrid e Rio c’è di nuovo Roma. All’indomani della Giornata Mondiale della Gioventù 2012, papa Benedetto XVI ha ricevuto in udienza nell’aula Paolo VI, circa 5000 giovani dell’arcidiocesi di Madrid e di altre diocesi spagnole, che hanno partecipato lo scorso agosto alla GMG tenutasi nella capitale spagnola.
Dopo l’indirizzo di saluto del cardinale Antonio Maria Rouco Varela, arcivescovo di Madrid, il Santo Padre ha ringraziato tutte le persone e le autorità che hanno reso possibile la GMG del 2011.
“Mantengo sempre viva la memoria della XXVI Giornata Mondiale della Gioventù vissuta a Madrid – ha detto il Papa – il mio cuore si riempie di gratitudine a Dio per l’esperienza di grazia di quei giorni indimenticabili. Dalla mia venuta so sono succedute e moltiplicate le manifestazioni di accoglienza ed ospitalità, unite alla fede e alla gioia dei giovani, che si sono trasformate in segni eloquenti di Cristo risorto”.
L’evento di Madrid, ha proseguito il Pontefice, si può comprendere “solo alla luce della presenza dello Spirito Santo nella Chiesa”. Ed è proprio lo Spirito Santo che “dà respiro ai nostri cuori e continuamente ci porta nella piazza pubblica della storia, come nella Pentecoste, per dare testimonianza delle meraviglie di Dio”.
I giovani sono dunque coinvolti in questo “appassionante obiettivo”, per impegnarsi “senza riserve”. Edificare il “Regno della carità” è possibile se si ha Cristo come “migliore amico” e si conduce una vita “secondo il vangelo, con coraggio e fedeltà”.
Ogni giovane possiede una “vocazione personale” che Cristo ci propone per la nostra santità. “Quando qualcuno si vede conquistato dal fuoco del suo sguardo, nessuno sacrificio è troppo grande da impedirci di seguirlo e dare il meglio di noi stessi”, ha aggiunto Benedetto XVI.
“Cari giovani – ha proseguito il Papa – come gli apostoli della prima ora, siate voi stessi dei missionari di Cristo tra i vostri familiari, amici e conoscenti, nei vostri ambienti di studio o di lavoro, tra i poveri e i malati”.
A Cristo un giovane può raccontare i propri “desideri ed aspirazioni”, ed anche le proprie “pene” e quelle “delle persone a cui manca la consolazione e la speranza”.
In occasione della Settimana Santa, iniziata ieri, il Santo Padre ha esortato a “unirsi pienamente al nostro Redentore, ricordando quella solenne Via Crucis della Giornata Mondiale della Gioventù”. E ha aggiunto: “Vi incoraggio a portare anche voi la vostra croce, e la croce dei dolori e dei peccati del mondo, perché comprendiate meglio l’amore di Cristo per l’umanità”.
Benedetto XVI ha affermato che la prossima GMG, in programma a Rio de Janeiro nell’estate 2013, “senza dubbio sarà una pietra miliare in più nel cammino della Chiesa, sempre giovane, che vuole ampliare l’orizzonte delle nuove generazioni con il tesoro del vangelo, forza di vita per il mondo”.
Avanzando “con gli occhi fissi nell’imminente aurora della Pasqua”, il Papa ha auspicato che la celebrazione della GMG brasiliana possa essere “una nuova gioiosa esperienza di Cristo risorto, che conduce tutta l’umanità verso la chiarezza della vita che proviene da Dio”.