Lo riferisce monsignor Andrew Wadsworth, direttore esecutivo del Segretariato della Commissione Internazionale sull'Inglese nella Liturgia (ICEL), in un podcast dal Catholic Communications Network di Inghilterra e Galles.
La nuova traduzione dell'Ordinario della Messa viene già usata in Sudafrica, Nuova Zelanda e Australia. Altri luoghi, come l'Inghilterra e il Galles, hanno già iniziato a usare i nuovi arrangiamenti musicali.
La piena implementazione della traduzione è stata fissata in generale per la prima Domenica d'Avvento.
“C'è stato molto feedback dai Paesi che stanno già usando parti della traduzione”, ha affermato monsignor Wadsworth. “In generale il feedback è stato molto positivo. I fedeli ritengono che l'eleganza del linguaggio, la sua dignità e una sorta di cadenza – che si presta soprattutto alle parti cantate della liturgia – siano un notevole miglioramento”.
Il presule ha affermato che l'edizione d'altare del nuovo Messale “ha più musica di qualsiasi Messale la Chiesa abbia mai prodotto in qualsiasi lingua”. E' canto gregoriano, che “ci riporta alla Chiesa del primo millennio e dei primi secoli. E' la musica che compare nel Messale Latino, di cui il nostro Messale Inglese è una traduzione”, ha indicato.
Monsignor Wadsworth ha anche sottolineato che il vocabolario della nuova traduzione richiederà e darà opportunità per la catechesi, con termini che “hanno bisogno di essere ripristinati”.
Ciò implica un “processo catechetico”, ha osservato, ma una delle grandi opportunità della nuova traduzione è per lui l'occasione per un “approfondimento della ricchezza della liturgia”.
“E' giusto prepararsi attraverso la catechesi”, ha segnalato, “ed è giusto che rivisitiamo cose che forse ci sono molto familiari per cercare di approfondire la nostra conoscenza e comprensione”.
L'intervista audio al presule è disponibile su www.catholic-ew.org.uk/Catholic-Church/Media-Centre/Press-Releases/Press-Releases-2011/Podcast-Mgr-Andrew-Wadsworth-of-ICEL-talks-about-the-new-translation-of-the-Roman-Missal