di Jesús Colina
CITTA' DEL VATICANO, venerdì, 15 aprile 2011 (ZENIT.org).- Per la prima volta, un articolo di giornale è passato a far parte della Liturgia delle Ore, la preghiera della Chiesa.
La Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti ha approvato che il 3 novembre, giorno della memoria liturgica di Manuel Lozano Garrido, noto come Lolo, giornalista spagnolo handicappato e per anni cieco, beatificato il 12 giugno 2010, si legga nell'Ufficio delle Letture uno dei suoi articoli giornalistici.
Secondo quanto ha reso noto a ZENIT padre Rafael Higueras, postulatore della causa di canonizzazione di Lolo, la seconda lettura scelta per quanti celebrano in quel giorno la sua memoria liturgica (nella Diocesi di Jaén) corrisponde a un articolo pubblicato sull'agenzia Prensa Asociada l'8 aprile 1963, ripubblicato da almeno 7 quotidiani in quei giorni.
Si tratta di una “Preghiera di fronte a una mano forata”, scritta quando Lolo staccò il crocifisso che aveva sul suo letto perché uno dei chiodi delle mani era allentato.
“La verità è che mai, Gesù, mi sono visto tanto vicino alla tua figura. Siamo così vicini che mi è venuto in mente che i fori delle tue mani sono buone lenti, le migliori, per vedere e certificare la verità del mondo”, scriveva il giornalista, che era quasi totalmente paralizzato.
Il resto dell'articolo è una visione del mondo attraverso le mani perforate del crocifisso per amore.
“Ciò che si vede è un mondo come in bilico, e visto che lo stiamo guardando da una finestra tonda si nota subito la verità della tua offerta nei confronti degli uomini, quella sensazione di un cielo con gradini in cui tutti salgono dando la mano a un fratello maggiore”, scriveva Lolo.
Come indica la breve biografia riportata dall'Ufficio delle Letture, Manuel Lozano Garrido “nacque a Linares (Jaén) il 9 agosto 1920. Apparteneva all'Azione Cattolica e a 16 anni mise a repentaglio la sua vita per distribuire l'Eucaristia negli anni della persecuzione religiosa, motivo per il quale venne arrestato”.
“Per più di 28 anni soffrì per la malattia che lo portò alla paralisi totale e alla cecità. Seppe superare i suoi dolori con gioia, profonda preghiera e intensa vita di fede, dedicandosi al giornalismo ed essendo un fecondo scrittore”.
“Fondò l'opera pia 'Sinai: gruppi di preghiera per la stampa'. Morì a Linares il 3 novembre 1971”.
Per ulteriori informazioni, http://www.amigosdelolo.com.
[Traduzione dallo spagnolo di Roberta Sciamplicotti]