Via Crucis nel Colosseo dei soci del Circolo San Pietro

Le preoccupazioni globali preparano il Papa alla settimana della Passione

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ROMA, domenica 17 aprile 2011 (ZENIT.org).- Venerdì 15 aprile, nella suggestiva cornice del Colosseo, i membri del Circolo di San Pietro hanno seguito la Via Crucis, in un clima di sincera pietà religiosa, che si è conclusa nella cappella di Santa Maria della Pietà all’interno dello stesso anfiteatro Flavio. 

La Via Crucis, che ha riunito circa 300 persone, è stata guidata da mons. Paolo De Nicolò, reggente della Prefettura della Casa Pontificia, e da mons. Francesco Camaldo, decano dei cerimonieri pontifici.

La piccola chiesa è inserita in uno dei fornici dell’anfiteatro Flavio, che già esisteva come edicola sacra ai tempi di Papa Paolo IV a metà del Cinquecento. L’oratorio fu affidato dal 1955 al Circolo di San Pietro, che tuttora lo gestisce e vi celebra una messa di sabato e domenica. Nel 1983, la cappella è stata onorata dalla visita di Giovanni Paolo II.

Mons. De Nicolò, che il 15 aprile ha celebrato il 50° anniversaro della sua ordinazione sacerdotale, ha detto a ZENIT che Benedetto XVI si sta preparando alla Settimana Santa “attraverso le attività di preghiera, come sono stati gli esercizi spirituali del predicatore della Casa Pontificia, padre Raniero Cantalamessa, insieme alla Curia Romana”.

“Penso – ha poi aggiunto – che i problemi della Chiesa e delle persone, che mano a mano riceve in questi giorni, abbiano acuito la preparazione alla settimana della Passione”.

Parlando sempre delle preoccupazioni del Santo Padre ha poi indicato che esse “riflettono le preoccupazioni globali, la globalità che ci circonda”.

“Signore Gesù – recitava il testo della Via Crucis preparato da uno dei membri del Circolo San Pietro – ci troviamo riuniti in questo luogo che ci ricorda i tanti tuoi servi e serve che secoli orsono si sono lasciati colpire a morte per fedeltà al Tuo nome”.

Nell’omelia mons. De Nicolò ha ricordato che “per poter essere efficaci all’esterno occorre che anche la carità, che è il nostro principale compito, parta da un’interiorità molto accertata, precisa, profonda, non formale, autentica”. 

Il Circolo San Pietro è stato fondato a Roma nel 1869 per iniziativa di un gruppo di giovani dell’alta borghesia e nobili famiglie romane guidati dal Cardinale Iacobini. Volevano difendere il Pontefice dagli attacchi anticlericali in quel difficile momento della storia del Papato.

Le attività del Circolo San Pietro si rivolgono principalmente ai bisognosi. All’indomani della presa di Roma, per espresso desiderio di Pio IX, diede vita alla Commissione Cucine Economiche che oggi distribuisce circa 50.000 pasti all’anno nelle tre cucine ubicate in varie zone della città.

Gestisce inoltre: posti letti negli asili notturni; un hospice per le cure palliative; adozioni a distanza e il mantenimento di seminaristi in Paesi lontani; Case Famiglia che ospitano ragazze in difficoltà e famigliari di persone ricoverate al Ospedale Bambino Gesù; consulenze di carattere psicologico, giuridico ed amministrativo; oltre a distribuire indumenti, coperte e biancheria completamente nuovi. 

Nel 1998 il Circolo ha costituito una Onlus, l’Associazione Volontari Circolo San Pietro. I suoi membri sono in tutto circa 500. E una settantina di questi si occupano del servizio di onore di Sua Santità.

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ZENIT Staff

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