Benedetto XVI: rispetto per la religione, la vita e la famiglia

Nell’udienza al nuovo ambasciatore di Spagna presso la Santa Sede

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ROMA, domenica, 17 aprile 2011 (ZENIT.org).- Rispetto per la libertà religiosa ma anche difesa della sacralità della vita e della famiglia: sono questi in breve i punti chiave messi in luce da Benedetto XVI nel ricevere sabato in udienza María Jesús Figa López-Palop, nuovo ambasciatore di Spagna presso la Santa Sede, per la presentazione delle Lettere credenziali. 

Nel suo discorso il Pontefice ha notato come “in certi ambienti si tenda a considerare la religione come un fattore socialmente irrilevante, e perfino fastidioso”.

Tuttavia, ha continuato, ciò “non giustifica il fatto di volerla emarginare, a volte attraverso la denigrazione, il ridicolo, la discriminazione, compresa l’indifferenza davanti a episodi di chiara dissacrazione, con i quali si viola il diritto fondamentale alla libertà religiosa inerente alla dignità della persona umana, che ‘è una vera arma di pace, perché può cambiare e migliorare il mondo’”.

Il Papa ha quindi fatto riferimento alla situazione di grande difficoltà economica e dai contorni “davvero preoccupanti” che ha colpito anche la Spagna, e che è alla base della grave disoccupazione, causa di “delusione e frustrazione soprattutto nei giovani e nelle famiglie più svantaggiate”. A questo proposito ha invitato coloro che hanno responsabilità pubbliche a intraprende un cammino serio in grado di condurre a una ripresa che coinvolga tutta la società.

Il Papa ha quindi tenuto a ribadire che la Chiesa “veglia sul diritto alla vita umana dal suo inizio al suo termine naturale, poiché la vita è sacra e nessuno può disporre di essa arbitrariamente”, così come “veglia sulla tutela e sull’aiuto alla famiglia, e sostiene misure economiche, sociali e giuridiche affinché l’uomo e la donna che contraggono matrimonio e formano una famiglia abbiano il sostegno necessario per compiere la loro vocazione di essere santuario dell’amore e della vita”.

Inoltre, ha aggiunto, da sempre “sostiene anche un’educazione che includa i valori morali e religiosi secondo le convinzioni dei genitori, come è loro diritto, e come si addice allo sviluppo integrale dei giovani. E, per lo stesso motivo, un’educazione che includa anche l’insegnamento della religione cattolica in tutti i centri per quanti la scelgono, come è stabilito nello stesso ordinamento giuridico”.

Il Pontefice ha infine fatto riferimento alla prossima visita che compirà in Spagna, ad agosto di quest’anno, in occasione della Giornata Mondiale della Gioventù di Madrid, lodando “la disponibilità, la cooperazione e l’aiuto generoso che sia il Governo della Nazione sia le Autorità autonome e locali stanno offrendo per il migliore esito possibile di un’iniziativa che attirerà l’attenzione di tutto il mondo e mostrerà ancora una volta la grandezza di cuore e di spirito degli spagnoli”.

“Mi unisco con gioia agli sforzi e alle preghiere dei suoi organizzatori, che stanno preparando con cura un così importante evento, con l’anelito che rechi abbondanti frutti spirituali per la gioventù e per la Spagna”, ha quindi concluso.

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ZENIT Staff

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