Il Papa saluta il nuovo Arcivescovo greco-cattolico dell'Ucraina

Speranze ecumeniche nella sua intronizzazione

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CITTA’ DEL VATICANO, mercoledì, 30 marzo 2011 (ZENIT).- Papa Benedetto XVI ha voluto salutare questo mercoledì alla fine dell’Udienza generale l’Arcivescovo maggiore di Kiev, nuova guida della Chiesa greco-cattolica dell’Ucraina, Sua Beatitudine Sviatoslav Shevchuk, la cui intronizzazione ha suscitato molte speranze ecumeniche.

Durante il saluto in varie lingue, dopo l’Udienza generale celebrata in Piazza San Pietro, il Papa si è rivolto in ucraino al nuovo presule, che ha appena 40 anni e ha preso possesso della sua sede il 27 marzo.

“Assicuro la mia costante preghiera, perché la Santissima Trinità conceda abbondanza di beni, confermando nella pace e nella concordia l’amata Nazione ucraina”, ha detto il Papa al presule greco-cattolico e ai suoi accompagnatori.

Poi, in italiano, il Pontefice si è rivolto a Sua Beatitudine Shevchuk, ricordandogli che “il Signore l’ha chiamato al servizio e alla guida di questa nobile Chiesa, parte di quel popolo che oltre mille anni fa ha ricevuto il Battesimo a Kyiv”.

“Sono certo che, illuminato dall’azione dello Spirito Santo, presiederà la sua Chiesa, guidandola nella fede in Cristo Gesù secondo la propria tradizione e spiritualità, in comunione con la Sede di Pietro, che è vincolo visibile di quella unità per la quale tanti figli non hanno esitato ad offrire persino la propria vita”.

Il Papa ha poi voluto inviare un “grato ricordo” al suo predecessore, il Cardinale Lubomyr Husar.

Sua Beatitudine Sviatoslav Shevchuk ha partecipato all’udienza accompagnato da altri presuli greco-cattolici e da quasi cento fedeli e religiosi ucraini.

Il nuovo Arcivescovo maggiore greco-cattolico di Kiev, che finora assisteva i fedeli di questa Chiesa sui iuris in Argentina, è stato eletto dal Sinodo della Chiesa greco-cattolica dell’Ucraina il 23 marzo scorso, e ha ricevuto la comunione ecclesiale del Papa venerdì 25 marzo.

Nell’intronizzazione, che ha avuto luogo domenica, ha potuto abbracciare i Vescovi delle tre Chiese ortodosse dell’Ucraina.

L’Arcivescovo ha esclamato: “Cristo è tra noi!”, e i suoi fratelli ortodossi hanno risposto: “Lo è sempre e sempre lo sarà!”.

Come rappresentante del Patriarcato ortodosso di Mosca ha partecipato Hilary di Makariv, Vescovo vicario della Diocesi di Kyiv. La Chiesa ortodossa ucraina (il Patriarcato di Kiev) è stata rappresentata dal suo primate Filarete.

Il metropolita Vladimir, guida della Chiesa ortodossa ucraina, dipendente dal Patriarcato di Mosca, ha scritto una lettera di auguri a monsignor Shevchuk, in cui spera che nel suo ministero come Arcivescovo si sviluppino le relazioni fraterne tra le due Chiese e che “il periodo difficile delle nostre relazioni resti confinato al passato”.

Tra i rappresentanti c’era anche il Patriarca greco-melchita Gregorio III Laham, che ha detto di credere “che la Chiesa cattolica greco-melkita e la Chiesa greco-cattolica ucraina siano entrambe chiamate a svolgere un ruolo molto significativo nell’opera ecumenica, poiché esse sono le due più grandi Chiese di rito bizantino in piena comunione con Roma”.

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ZENIT Staff

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