Cardinal Cipriani: “Lo Stato deve difendere la vita”

ROMA, lunedì, 28 marzo 2011 (ZENIT.org).- Secondo il Cardinale Juan Luis Cipriani, un’autentica democrazia è possibile se si basa su uno Stato con una retta nozione della vita, che la difenda dal primo istante del concepimento fino alla morte naturale.

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“Niente e nessuno può autorizzare la morte di un essere umano, feto o embrione, bambino o adulto, anziano o malato, incurabile o agonizzante. Nessuna autorità può legittimamente imporlo o permetterlo, non ci sono privilegi né eccezioni”, ha segnalato il porporato, Arcivescovo di Lima (Perù), durante l’omelia della Messa che ha presieduto nella Cattedrale venerdì 25 marzo, Solennità dell’Annunciazione del Signore.

“Ogni politica sana deve sostenere la famiglia”, ha dichiarato. “Non basta una parola di incoraggiamento”, “l’apprezzamento per la vita si deve manifestare con fatti concreti”.“Nessuno può intromettersi in una famiglia: contadina, povera o ricca. E non tirino fuori l’argomentazione per cui ‘il controllo della natalità e la pillola del giorno dopo sono solo per i ricchi e non per i poveri’. Cinici! Non si uccidono né i ricchi né i poveri, si educa nella famiglia”, ha avvertito.

“Dobbiamo avere il coraggio di affrontare quest’ondata di sessualità sfrenata con la luce della spiritualità e della preghiera: la recita del Rosario, la contemplazione di Gesù nell’Eucaristia, lo studio del catechismo, i genitori che educano i figli e partecipano al loro iter scolastico perché la formazione sia dell’intera famiglia”.

Il porporato ha poi ricordato che quello alla vita è il primo diritto umano.

“L’asse, il centro, l’essenza dei diritti umani è il diritto alla vita, del quale sono parte integrante il diritto del figlio di crescere nel ventre materno, dopo essere stato concepito, il diritto di vivere in una famiglia unita e in un ambiente morale favorevole allo sviluppo della propria personalità, il diritto di maturare la propria intelligenza e libertà attraverso la ricerca e la conoscenza della verità, il diritto di fondare liberamente una famiglia e di educare liberamente i figli facendo un uso responsabile della propria sessualità”, ha aggiunto.

Il Cardinale ha quindi lamentato che nella società attuale molti gruppi vogliano giustificare gli aborti eludendo la gravità degli omicidi di esseri umani nel ventre materno con frasi e terminologie ambigue.

“Si parla di ‘interruzione della gravidanza’: falso, è l’aborto, la morte, l’omicidio”, ha dichiarato.

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ZENIT Staff

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