La Grazia della Quaresima

ROMA, sabato, 26 marzo 2011 (ZENIT.org).- Pubblichiamo di seguito una riflessione di don Enrico Finotti, parroco di S. Maria del Carmine in Rovereto.

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1. La Quaresima, tempo sacramentale

La grazia propria della Quaresima è espressa nella colletta del Mercoledì delle Ceneri che definisce il tempo di Quaresima un sacramentale. Questa sacramentalità propria dell’anno liturgico in generale e di ogni suo tempo e festa in particolare, è detta esplicitamente e in modo del tutto singolare per la Quaresima.

O Dio nostro Padre, con la celebrazione di questa Quaresima, segno sacramentale della nostra conversione, concedi a noi tuoi fedeli di crescere nella conoscenza del mistero di Cristo e di testimoniarlo con una degna condotta di vita”.

La Quaresima come segno sacramentale indica una efficacia di grazia relativa al mistero che celebra, che per un dono dello Spirito e la mediazione della preghiera della Chiesa, si attua in noi. E’ segno sacramentale della nostra conversione, ossia ci viene elargita la grazia della conversione a diversi livelli ed intensità. E’ crescere nella conoscenza del mistero di Cristo, ciò significa una speciale grazia nell’ascoltare con frutto la Parola di Dio e averne una spirituale comprensione.

E’ testimoniarlo con una degna condotta di vita ricevendo la grazia di tradurre in opere e scelte di pensiero e di vita il Vangelo, ciò implica una continua conversione e restauro della nostra personalità cristiana.

2. La conversione, la penitenza e la riconciliazione

Il rito del “lavabo” nella Messa celebra sinteticamente ciò che in modo esteso è il mistero e la grazia della Quaresima:

l’abluzione con l’acqua, accompagnata dalle parole “Lavami, Signore, da ogni colpa, purificami da ogni peccato”, esprime la riconciliazione con Dio tanto necessaria per entrare nella celebrazione dei santi misteri.

In tal modo la Quaresima sviluppa nel tempo sacro dei quaranta giorni quel cammino di riscoperta del battesimo, ravvivandone la grazia mediante la penitenza e la conversione, che il brevissimo rito del “lavabo” ripropone in ogni Eucaristia.

3. L’ascolto della Parola di Dio

Anche la liturgia della Parola nella Messa ha analogia con la Quaresima. Infatti, questo tempo sacro è come una grande liturgia della Parola annuale. E’ il tempo privilegiato dell’ascolto, dotato di una speciale efficacia di grazia. Come la liturgia della Parola predispone ad entrare nel santo mistero della Pasqua attualizzato nella prece eucaristica di ogni Messa, così l’intensa predicazione quaresimale predispone ad entrare con frutto nella annuale celebrazione della Pasqua. Quella grazia dell’ascolto di Dio che parla, propria di ogni liturgia della Parola, è offerta al popolo di Dio potenziata ed estesa nel tempo di Quaresima.

4. L’unione a Cristo crocifisso

L’orazione sulle offerte del Mercoledì delle Ceneri indica che una specifica grazia del tempo quaresimale è la conformazione alla croce del Signore, mistero che trova permanente attuazione sacramentale nella celebrazione del sacrificio eucaristico.

Si rinnovi, Signore, la nostra vita e col tuo aiuto si ispiri sempre più al sacrificio, che santifica l’inizio della Quaresima, tempo favorevole per la nostra salvezza”.

L’unione alla croce del Signore, la partecipazione alle sue sofferenze: ecco un aspetto tipico e connaturale alla grazia quaresimale.

I tre aspetti fondamentali del mistero quaresimale:

la rinnovata adesione alla fede battesimale;

l’unione mistica alla passione del Signore;

una più profonda riconciliazione con Dio,

sono attualizzati nei fedeli da quella speciale grazia sacramentale, che la Chiesa invoca ed ottiene da Dio per la santificazione dei suoi figli nel tempo sacro della Quaresima.

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ZENIT Staff

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