Spagna: 1000 giovani alla Messa dopo la profanazione di una cappella

Campagna laicista contro i luoghi di preghiera nelle università pubbliche

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di Nieves San Martín

MADRID, lunedì, 21 marzo 2011 (ZENIT.org).- Quasi 1000 giovani hanno partecipato venerdì alla Messa celebrata dal Vescovo ausiliare di Madrid, César Franco, nella cappella del campus di Somosaguas dell’Università Complutense di Madrid (UCM), in riparazione dopo la profanazione perpetrata il 10 marzo da una settantina di giovani, tra cui alcune ragazze che si sono in parte denudate intorno all’altare mentre altre esprimevano manifestazioni di lesbismo.

La Messa, per chiedere di rispettare la libertà religiosa, è stata concelebrata dal delegato della Pastorale Universitaria, dal cappellano del campus e da altri capellani.

Nella sua omelia, monsignor Franco ha sottolineato che gli atti “vandalici” compiuti nella cappella del campus di Somosaguas sono “incomprensibili” e “hanno ferito la sensibilità religiosa”.

“Con profondo dolore”, ha lamentato che “questa piccola cappella, luogo di culto e di preghiera, che offre agli universitari la possibilità di incontrare Cristo nell’Eucaristia quotidiana e nella liturgia della Chiesa, sia stata profanata con blasfemie, attacchi alla Chiesa e al suo magistero e con gesti e atteggiamenti indegni della persona umana”.

Membri dell’associazione “Contra El Poder” si sono concentrati davanti alla Facoltà di Scienze Politiche in solidarietà con quattro compagni arrestati venerdì dalla Polizia in relazione ai fatti del 10 marzo.

Dopo aver letto un manifesto di cui non hanno voluto mostrare il contenuto alla stampa, alcuni dei membri del gruppo hanno segnalato di essere contrari al fatto che ci sia una cappella, visto che il budget destinato ad essa potrebbe essere usato per altri scopi, come il riscaldamento dell’edificio in cui studiano.

L’Università Complutense di Madrid ha tuttavia ricordato che le cappelle restano aperte grazie a un accordo che l’ateneo ha firmato con la Conferenza Episcopale per il loro mantenimento.

L’Arcivescovado di Madrid ha condannato i fatti del 10 marzo e ha inviato una protesta al Rettorato dell’UCM, che ha avviato un’inchiesta per identificare i responsabili.

Un portavoce del Rettorato ha segnalato ai media che “c’è una buona sintonia con l’Arcivescovado di Madrid”.

Anche il Ministro dell’Istruzione Ángel Gabilondo ha condannato l’incidente ritenendolo “riprovevole”, sottolineando l’importanza di valori come la tolleranza e il rispetto per le convinzioni e le credenze degli altri.

In una nota, l’Arcivescovado ha ricordato che azioni di questo tipo sono “un attentato alla libertà di culto e una profanazione di un luogo sacro, il che comporta pene canoniche nel caso in cui quanti l’hanno commessa siano battezzati”.

Secondo il quotidiano spagnolo ABC, gli attacchi a questa cappella non sono nuovi. Alcuni giorni fa, secondo fonti universitarie, le pareti e le porte sono state riempite di vernice, con improperi contro la religione cattolica e allusioni ai casi di pederastia tra il clero.

[Traduzione dallo spagnolo di Roberta Sciamplicotti]

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ZENIT Staff

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