Preghiera e ascolto della Parola per gustare la divinità di Gesù

Benedetto XVI all’Angelus riflettendo sul racconto della Trasfigurazione

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ROMA, domenica, 20 febbraio 2011 (ZENIT.org).- In questo periodo di Quaresima immergiamoci anche noi nella divinità splendete di Gesù, come fecero i discepoli sul monte Tabor, attraverso la preghiera e l’ascolto della Parola di Dio. E’ l’invito lanciato questa domenica da Benedetto XVI in occasione della preghiera dell’Angelus in piazza San Pietro.

“L’odierna domenica, la seconda di Quaresima – ha spiegato il Papa –, è detta della Trasfigurazione, perché il Vangelo narra questo mistero della vita di Cristo. Egli, dopo aver preannunciato ai discepoli la sua passione, ‘prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni suo fratello e li condusse in disparte, su un alto monte. E fu trasfigurato davanti a loro: il suo volto brillò come il sole e le sue vesti divennero candide come la luce’” (Mt 17,1-2).

“Secondo i sensi – ha aggiunto– , la luce del sole è la più intensa che si conosca in natura, ma, secondo lo spirito, i discepoli videro, per un breve tempo, uno splendore ancora più intenso, quello della gloria divina di Gesù, che illumina tutta la storia della salvezza”.

Tuttavia, ha precisato, “la Trasfigurazione non è un cambiamento di Gesù, ma è la rivelazione della sua divinità, ‘l’intima compenetrazione del suo essere con Dio, che diventa pura luce. Nel suo essere uno con il Padre, Gesù stesso è Luce da Luce’”.

“Pietro, Giacomo e Giovanni, contemplando la divinità del Signore, vengono preparati ad affrontare lo scandalo della croce”.

“Cari amici – ha incoraggiato –, partecipiamo anche noi di questa visione e di questo dono soprannaturale, dando spazio alla preghiera e all’ascolto della Parola di Dio”.

E riferendosi a questo periodo liturgico che stiamo vivendo, ha poi aggiunto: “Specie in questo tempo di Quaresima, esorto, come scrive il Servo di Dio Paolo VI, ‘a rispondere al precetto divino della penitenza con qualche atto volontario, al di fuori delle rinunce imposte dal peso della vita quotidiana’”.

“Invochiamo la Vergine Maria – ha quindi concluso –, affinché ci aiuti ad ascoltare e seguire sempre il Signore Gesù, fino alla passione e alla croce, per partecipare anche alla sua gloria”.

Dopo un breve saluto in sette lingue ai circa 50 mila presenti in Piazza San Pietro, Benedetto XVI ha menzionato in lingua italiana, fra gli altri, i fedeli in arrivo da Venezia, promotori della campagna “Adotta un papà nel sud del mondo”, e i membri del Movimento di Vita Cristiana provenienti da Salerno.

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ZENIT Staff

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