Accordi di solidarietà tra la Locride e l’Honduras

di don Eugenio Fizzotti*

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ROMA, domenica, 20 marzo 2011 (ZENIT.org).- Tutto iniziò circa nove anni fa, quando la presidenza dell’Unitalsi della Calabria decise di impegnare una certa quantità di denaro, proveniente da un anonimo benefattore, da offerte e da piccole rinunce di ammalati e di partecipanti ai pellegrinaggi a Lourdes e a Loreto, per realizzare un’opera sociale in uno dei paesi più poveri del mondo. La scelta cadde sull’Honduras, piccola repubblica del Centro America, nella cui capitale Tegucigalpa è Vescovo il Cardinale salesiano Óscar Rodríguez Maradiaga, impegnato con coraggio nel promuovere iniziative di solidarietà e di comunione a favore della sua gente.

Quando nella sede dell’Università Salesiana di Roma, il 16 maggio 2002, fu conferito il dottorato honoris causa al Cardinale, il Presidente dell’Unitalsi della Calabria, l’ing. Giuseppe Mazzitelli, comunicò ufficialmente la decisione e la ribadì il 17 ottobre 2003, quando il Cardinale visitò vari paesi della costa jonica calabrese e tenne una conferenza nel Centro Giovanile Salesiano di Locri. Prese così il via una serie ininterrotta di contatti tra l’Honduras e la Calabria e si delineò poco alla volta il progetto di finanziare la costruzione della Scuola «S. Teresa», che accoglie centinaia di bambini di Tegucigalpa, particolarmente bisognosi di un luogo di incontro per apprendere, per socializzare, per maturare e per sfuggire al facile rischio della delinquenza.

Nel frattempo, in occasione del pellegrinaggio a Lourdes di bambini di tutto il mondo (21-28 giugno 2003), 20 bambini honduregni avevano avuto la possibilità di trascorrere un periodo di vacanza in Calabria e di essere curati dai volontari dell’Unitalsi. I legami divennero ancora più stretti e l’entusiasmo per la costruzione della progettata scuola favorì un’ulteriore e massiccia raccolta di fondi.

Nell’estate del 2005 una delegazione dell’Unitalsi calabrese, con a capo il giornalista e avvocato catanzarese Alessandro Scarpelli, si recò in Honduras per incontrare il Cardinale Rodríguez Maradiaga, per rivedere alcuni dei bambini che erano stati in Italia e a Lourdes e per visitare, nel barrio Nueva Capital, la bella e funzionale struttura che, pur non essendo ancora completata, sotto la direzione di Lilian Maria Salgado aveva già cominciato ad accogliere ogni giorno diverse centinaia di bambini, offrendo loro animazione, formazione, cultura e soprattutto l’unico pasto della giornata. E poté verificare come il barrio sia effettivamente tra le zone più degradate di Tegucigalpa, in cui le vie di accesso non sanno cosa sia l’asfalto, le fogne sono a cielo aperto, le case sono cadenti baracche di legno e di lamiera, in molti casi senza acqua corrente e senza luce elettrica, e l’unico posto dove i bambini possono stare è la strada, con le conseguenze che si possono immaginare.

La guarderia, allora, rappresenta un autentico luogo di speranza sia per i bambini che per le loro famiglie, a testimoniare in forma concreta la solidarietà tra il popolo honduregno, che vive in condizioni di estrema povertà, e la gente calabrese, che si caratterizza ancora una volta non solo per la ’ndrangheta e la malasanità, ma per l’accoglienza e la condivisione di valori profondamente umani e cristiani.

E quando l’11, il 12 e il 13 marzo scorsi il Cardinale Óscar Andrés Rodríguez Maradiaga, da tre anni Presidente della Caritas Internazionale, è stato a Locri ha desiderato esprimere ancora una volta, come fece lo scorso anno, la sua gratitudine ai calabresi per aver favorito la costruzione di tale scuola in cui quotidianamente vengono accolti, formati e nutriti centinaia di bambini del poverissimo barrio Nueva Capital di Tegucigalpa. E nel corso della sua presenza a Locri ha ribadito il suo appello a globalizzare la solidarietà e a rivolgere sempre lo sguardo, attraverso un’etica robusta e condivisa, a coloro che vivono in situazioni di povertà economica.

Con la sua carica di entusiasmo il Cardinale nelle mattinate di venerdì 11 e di sabato 12 ha conquistato circa 800 studenti della Locride che, riuniti nell’Aula Magna dell’Istituto Tecnico Commerciale di Siderno, nel Teatro del Centro Giovanile Salesiano di Locri e nell’Aula Magna dell’Istituto Magistrale di Locri, lo hanno ascoltato con un’attenzione straordinaria, soprattutto quando ha posto l’accento sull’importanza degli ideali e sul coraggio di abbandonare la strada perversa della cultura consumistica e imboccare quella della ricerca del bene, puntando a tre “satelliti” che orientano e danno senso alla vita: la parola di Dio, l’Eucaristia e la devozione alla Madonna. E come risposta gli studenti hanno ribadito la decisione di continuare a tenere vivo l’accordo solidale, stipulato lo scorso anno, di contribuire alla ristrutturazione di numerose case ad Haiti, distrutte dal terremoto. E il Cardinale non ha saputo nascondere la sua commozione quando Giorgio Condino, rappresentante del coordinamento degli studenti delle Scuole Superiori della Locride, gli ha consegnato un assegno di 8.200 Euro, frutto di una raccolta effettuata tra tutte le scuole e di una lotteria che ha coinvolto numerose persone. Tale somma, infatti, rappresenta per lui la prova tangibile della sensibilità dei giovani della Locride e della loro adesione entusiasta alla proposta avanzata lo scorso anno di collaborare alla realizzazione di un progetto di partecipazione solidale in un contesto di povertà e di emergenza internazionale.

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*Don Eugenio Fizzotti, salesiano, psicologo della religione, già docente all’Università di Urbino, al Pontificio Ateneo Antonianum, alla Facoltà di Scienze dell’Educazione “Auxilium”, alla Facoltà Teologica Valdese e alla Facoltà di Psicologia dell’Università “La Sapienza” di Roma, è parroco di San Biagio, in Locri.

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ZENIT Staff

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