Il Papa: la Chiesa non chiede privilegi, ma di poter svolgere la sua missione

Riceve in udienza i membri dell’Associazione Nazionale Comuni Italiani

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CITTA’ DEL VATICANO, domenica, 13 marzo 2011 (ZENIT.org).- La Chiesa non chiede privilegi, ma di poter svolgere liberamente la propria missione in conformità con il rispetto della libertà religiosa.

Papa Benedetto XVI lo ha ricordato questo sabato mattina ai membri dell’Associazione Nazionale Comuni Italiani (A.N.C.I.), che ha ricevuto in udienza nella Sala Clementina del Palazzo Apostolico Vaticano e insieme ai quali ha richiamato l’importanza dei comuni, “espressioni di una comunità che si incontra, dialoga, fa festa e progetta insieme”.

“E’ sempre vivo anche oggi il bisogno di dimorare in una comunità fraterna dove, ad esempio, parrocchia e comune siano ad un tempo artefici di un modus vivendi giusto e solidale, pur in mezzo a tutte le tensioni e sofferenze della vita moderna”, ha affermato.

La molteplicità dei soggetti e delle situazioni, ha dichiarato il Pontefice, non è in contraddizione con l’unità della Nazione, richiamata dal 150° anniversario che si sta celebrando in questi giorni.

Unità e pluralità, infatti, “sono, a diversi livelli, compreso quello ecclesiologico, due valori che si arricchiscono mutuamente, se vengono tenuti nel giusto e reciproco equilibrio”.

Due principi che consentono l’“armonica compresenza tra unità e pluralità” sono la sussidiarietà e la solidarietà, tipici dell’insegnamento sociale della Chiesa, ha rilevato.

Questi principi, ha aggiunto, “vanno applicati anche a livello comunale, in un duplice senso: nel rapporto con le istanze pubbliche statali, regionali e provinciali, così come in quello che le autorità comunali hanno con i corpi sociali e le formazioni intermedie presenti nel territorio”.

Tra queste ultime, che svolgono “attività di rilevante utilità sociale, essendo fautrici di umanizzazione e di socializzazione, particolarmente dedite alle fasce emarginate e bisognose”, rientrano anche numerose realtà ecclesiali, come le parrocchie, gli oratori, le case religiose, gli istituti cattolici di educazione e di assistenza.

“Auspico che tale preziosa attività trovi sempre un adeguato apprezzamento e sostegno, anche in termini finanziari”, ha confessato il Papa.

A questo proposito, ha voltuto “ribadire che la Chiesa non domanda privilegi, ma di poter svolgere liberamente la sua missione, come richiede un effettivo rispetto della libertà religiosa”.

Benedetto XVI ha poi voluto soffermarsi sull’importanza del tema della cittadinanza, su cui la Chiesa in Italia sta sviluppando “una ricca riflessione” e che si colloca “nel contesto della globalizzazione, che si caratterizza, tra l’altro, per i grandi flussi migratori”.

Di fronte a questa realtà, ha concluso, “bisogna saper coniugare solidarietà e rispetto delle leggi, affinché non venga stravolta la convivenza sociale e si tenga conto dei principi di diritto e della tradizione culturale e anche religiosa da cui trae origine la Nazione italiana”.

<b>Il saluto dell’A.N.C.I.

Nel suo saluto al Papa, come riferisce “L’Osservatore Romano”, il Presidente dell’A.N.C.I., Sergio Chiamparino, Sindaco di Torino, ha affermato che i membri dell’associazione ispirano la propria azione agli ideali manifestati dallo storico Sindaco di Firenze Giorgio La Pira nel suo discorso di insediamento: “attenzione alla popolazione più umile cercando di avviare a soluzione i suoi problemi; attenzione al lavoro avendo considerazione alla vita industriale, agricola, commerciale e finanziaria della città; attenzione allo spirito dell’uomo per dargli poesia e bellezza”.

L’appello alla solidarietà, ha osservato Chiamparino, è particolarmente urgente in un momento come quello attuale, quando “con la crisi economica stanno aumentando le povertà e i bisogni primari delle persone che richiedono di essere risolti; stanno aggravandosi le possibilità di rispondere alle richieste di aiuto da parte di quanti improvvisamente si trovano senza lavoro; stanno accrescendosi le necessità di quanti, regolarmente immigrati, o in fuga da regimi dispotici e dittatoriali, come ci dice la cronaca di questi giorni, non possono essere lasciati soli ai loro destini”.

“Coscienti dei nostri doveri e della nostra costante e quotidiana azione portata avanti con sacrificio, dedizione e amore per la nostra Italia, operiamo con fiducia e speranza”, ha aggiunto, sottolineando come queste virtù siano rinfocolate dagli incontri con i Pontefici.

Chiamparino ha quindi annunciato che, “per ricordare questa udienza, i Sindaci italiani collaboreranno per la realizzazione di un’opera in ricordo di Papa Giovanni Paolo II”.

Allo stesso modo, ha ringraziato a nome dell’Associazione la Conferenza Episcopale Italiana per l’invito rivolto poco prima dell’inizio dell’udienza dall’Arcivescovo di Ancona-Osimo, monsignor Edoardo Menichelli, a partecipare al XXV Congresso Eucaristico Nazionale, che si svolgerà ad Ancona dal 3 all’11 settembre.

“Mi piacerebbe vedervi presenti perché sono convinto che la riflessione proposta offrirà la possibilità di ripensare le città volendole edificare come luoghi di fraternità, di diritti riconosciuti, di doveri condivisi; come luoghi dove nessuno si sente escluso e dove tutti si impegnano affinché il tempo della nostra storia sia tempo vero, buono ed utile per l’uomo”, ha detto monsignor Menichelli ai membri dell’A.N.C.I..

I Sindaci d’Italia hanno donato al Papa un quadro della pittrice romana Simona Weller intitolato “In principio era il verbo”, che punta a rappresentare l’atmosfera che deve aver accompagnato la Creazione.

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ZENIT Staff

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