Crescita demografica e sviluppo ambientale

Angela Maria Cosentino spiega il ruolo benefico dell’umanità

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di Antonio Gaspari

ROMA, giovedì, 10 marzo 2011 (ZENIT.org).- Da almeno quattro decenni una certa cultura ecologista sostiene che la crescita e lo sviluppo dell’umanità sia la più grande minaccia alla salvaguardia del pianeta.

Per questo motivo, come soluzione al problema ambientale, sono stati proposti programmi radicali di riduzione delle nascite e forti limitazioni dello sviluppo, con risultati che sono risultati inefficaci e dannosi.

Nei confronti della questione ambientale la Chiesa cattolica si è opposta alle misure di riduzione delle nascite e in alternativa ha proposto la cultura dell’ecologia umana, con al centro l’uomo e la famiglia quali fulcri generativi del bene comune.

Per fare il punto sul dibattito e chiarire i vari punti di vista, la bioeticista Angela Maria Cosentino ha pubblicato il libro “Questione ecologica e controllo delle nascite. Quale futuro per l’uomo?” (edizioni IF Press).

Nell’introduzione al libro la Cosentino ha scritto: “Alcuni sostengono che l’uomo sia ‘nemico’ del pianeta perché inquinando provoca il riscaldamento globale. Per arginare reali o presunti cambiamenti climatici, ritenuti causati dall’uomo, si ripropone, con nuove motivazioni, il vecchio ritornello malthusiano del controllo delle nascite”.

Ma – ha aggiunto – “il climagate, cioè lo scandalo per la manipolazione dei dati scientifici sul clima, quasi assente nei media nazionali, ha evidenziato non solo la presenza di forti interessi economici, ideologici e politici ma anche la non unanime convergenza scientifica sulle motivazioni utilizzate per giustificare il controllo delle nascite”.

Per evitare una visione riduzionista della persona la Cosentino propone di declinare la questione ecologica secondo i criteri di “ecologia ambientale ed ecologia umana” perché questo potrebbe rappresentare “una nuova opportunità per richiamare la verità sulla persona e sulla Creazione”.

“L’uomo – sostiene l’autrice del libro -, è il più prezioso e creativo ‘capitale umano’ e sociale”.

ZENIT l’ha intervistata.

Perché questo libro?

Cosentino: La motivazione nasce dall’aver individuato un nuovo fronte di attacco contro l’umanità: con la scusa di ridurre l’inquinamento prodotto dall’uomo, causa per alcuni del riscaldamento globale, viene riproposto, con nuove motivazioni, il vecchio ritornello maltusiano del controllo delle nascite, da realizzare con contraccezione, aborto e sterilizzazione, proposto nel passato perché si affermava che le risorse sarebbero state insufficiente per tutti, oggi per contenere i cambiamenti climatici.

Il vero obiettivo di questa corrente culturale, sostenuta da Organizzazioni internazionali e opinion leaders, è economico (l’industria farmaceutica, per fatturato, è seconda nel mondo dopo l’industria delle armi) e ideologico ed è orientato a recidere le radici giudaico-cristiane, secondo le quali l’uomo, unità di corpo e spirito, è immagine e somiglianza di Dio. L’uomo, vertice dell’universo, per la sostanziale differenza con le altre creature, ne è custode responsabile. A cominciare da se stesso.

Il diffondersi di ideologie che considerano l’uomo uguale ad altri esseri viventi oscura la comprensione della sua trascendenza e riduce la sua responsabilità nei confronti del creato. Il libro raccoglie l’appello di Benedetto XVI a vigilare su queste ideologie, informando sui nuovi rischi per l’uomo, ma intende anche evidenziare una nuova opportunità. Infatti, dalla crisi è possibile riflettere sul valore dell’uomo che non è minaccia ma vera risorsa del pianeta, capace di sbagliare (perché inquina) ma anche di trovare soluzione ai problemi, se adeguatamente formato, attivando intelligenza e creatività. Infatti è capitale umano, come sosteneva il Premio Nobel per l’economia 1992, Gary Becker. Ed è proprio questa risorsa umana che rischia di ridursi drammaticamente. E’ evidente, infatti, il drammatico inverno demografico che ha colpito l’Occidente e inizia a colpire anche i Paesi in via di sviluppo.

Il libro non approfondisce il dibattito scientifico sui presunti o reali cambiamenti climatici, né sull’incidenza delle cause antropiche e non antropiche, difficili da misurare nel rapporto causa effetto, anche perché la scienza non è concorde sulle cause, sugli effetti e sulle “cure”, ma intende stimolare la riflessione sulla eticità dei mezzi proposti, cioè il controllo delle nascite per raggiungere il fine della riduzione del riscaldamento globale. Applicare il cosiddetto pacchetto di morte, così definito dal prossimo beato Giovanni Paolo II, invece di altre strade eticamente accettabili per ridurre l’eventuale riscaldamento climatico non solo è immorale (perché si uccidono esseri umani nelle prime fasi del loro sviluppo e si introduce una logica di morte, di non accoglienza soprattutto verso i soggetti più deboli e indifesi) ma è anche sbagliato ai fini del raggiungimento dell’obiettivo.

Quali sono i temi, contenuti nel libro, che lei considera rilevanti?

Cosentino: Il testo analizza due scenari distinti ma collegati tra loro, che coinvolgono la questione ecologica e la questione demografica. Spesso l’uomo è erroneamente indicato come causa di povertà, sottosviluppo e oggi di cambiamento climatico, da tenere perciò sotto controllo, possibilmente convincendolo che la richiesta di tale controllo delle nascite rappresenti un suo (nuovo) diritto-dovere, arrivando, così paradossalmente, a sostenere l’autodistruzione dell’uomo per il bene del pianeta. Il volume, che evidenzia alcuni interessi, di varia natura, che si nascondono dietro correnti di pensiero antiumanista, si articola in tre capitoli: il primo presenta i sostenitori del binomio questione ecologica – controllo delle nascite quale soluzione, il secondo i contrari, il terzo tocca aspetti antropologico-etici, pedagogico-magisteriali e culturali.

Cosa intende per questione ecologica?

Cosentino: Si riferisce non solo all’ecologia ambientale ma anche all’ecologia umana nel senso che la natura umana esige il rispetto della legge naturale, della “grammatica” scritta dal Creatore dentro l’uomo, che si declina nell’ambiente di vita e di lavoro nel quale l’uomo nasce, cresce e si sviluppa, in primo luogo nella famiglia naturale, tra uomo e donna, aperta alla vita e all’educazione dei figli.

Benedetto XVI al n. 51 dell’enciclica Caritas in veritate ricorda che il libro della natura è uno e indivisibile sul versante dell’ambiente come sul versante della vita, della sessualità, del matrimonio e della famiglia, cioè dello sviluppo umano integrale. “E’ una contraddizione chiedere ai giovani il rispetto dell’ambiente naturale quando l’educazione e le leggi non li aiutano a rispettare se stessi. Questa antinomia della mentalità e della prassi odierna avvilisce la persona, sconvolge l’ambiente e danneggia la società”. Quindi la tutela dell’ambiente passa per il rispetto dell’uomo. E l’ecologia ambientale è collegata strettamente all’ecologia umana.

Oggi, si evidenzia un crescente aumento di sensibilità verso la tutela dell’ambiente non accompagnato in ugual misura da attenzione verso l’essere umano, soprattutto nelle fasi più deboli della sua vita, all’alba e al tramonto, dal concepimento alla morte naturale (alcune tecnologie applicate alla procreazione umana, infatti, prevedono la distruzione degli embrioni nelle sue prime fasi di vita: pillola del giorno dopo, fecondazione artificiale extracorporea…).

La questione ecologica è attuale perché riguarda tutti: credenti e non credenti. Benedetto XVI, in continuità con Giovanni Paolo II, invita tutti, in particolare i giovani, ad una conversione ecologica che implichi l’assunzione di stili di vita sobri, solidali e responsabili e il passaggio dalla dilagante logica dell’avere alla logica dell’essere.

< b>Chi sono i destinatari del libro?

Cosentino: Studenti di Bioetica e tutti coloro che sono impegnati o intendono impegnarsi come “promotori “ della vita e che desiderano rispondere alla diffusa cultura di morte con una promozione della intrinseca dignità dell’uomo, vertice dell’universo, custode responsabile del creato.

In copertina del volume appare una donna in stato di gravidanza con l’immagine del pianeta disegnato sulla pancia e una bambina che invita ad ascoltare e a rispettare i “suoni” provenienti dalla pancia-pianeta. Quale messaggio per le donne?

Cosentino: L’idea viene dall’America per stimolare la riflessione sul legame tra rispetto per l’ambiente e per l’essere umano fin dal concepimento, ed è stata poi segnalata, in Italia, da “l’Ottimista”.

L’immagine è un invito rivolto alle donne a liberarsi di vecchie e nuove schiavitù (dalla pillola contraccettiva alla fecondazione artificiale all’ utero in affitto) legate al rilascio di ormoni che inquinano l’ambiente e oscurano la dignità dell’essere umano. Le promesse di felicità annunciate dalla rivoluzione sessuale sono state disattese e ora la donna può essere, forse, culturalmente più disponibile a imparare a conoscere i suoi ritmi naturali di fertilità e infertilità e a rispettarli.

E’ un invito rivolto anche alla cultura e alla legislazione affinché sostengano sia l’ecologia ambientale sia l’ecologia umana e difendano le donne da ogni forma di violenza e sfruttamento, dal concepimento in poi, incluso l’aborto, anche quello forzato e selettivo che si compie in base al sesso, come pure l’infanticidio femminile, diffuso in Cina e in India. E’ una copertina che ci ricorda come il benessere delle donne includa la famiglia e come sia significativa la quantità di dati empirici che collegano il loro benessere globale all’esperienza di amare ed essere amate in un contesto familiare stabile.

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ZENIT Staff

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