Il Papa: l'uccisione di Shahbaz Bhatti risvegli le coscienze

All’Angelus rinnova l’appello in favore della libertà religiosa

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ROMA, domenica, 6 marzo 2011 (ZENIT.org).- L’assassinio di Shahbaz Bhatti deve risvegliare nelle coscienze l’impegno a tutelare la libertà religiosa. Lo ha detto questa domenica Benedetto XVI al termine dell’Angelus, in piazza San Pietro. 

Il Papa ha voluto ricordare il ministro federale per le minoranze religiose, il cattolico Shahbaz Bhatti, ucciso il 2 marzo scorso all’età di 42 anni nella capitale pachistana di Islamabad da un gruppo di uomini armati, dal volto coperto.

Anche se l’attentato non è stato ufficialmente rivendicato, sul luogo sono stati trovati volantini firmati dal gruppo Tehrik-i-Taliban-Punjab, un movimento estremista con legami con i talebani dell’Afghanistan.

Bhatti era finito nel mirino dei fondamentalisti per aver preso le difese di Asia Bibi, la donna cristiana condannata a morte nel novembre scorso per presunto oltraggio al profeta Maometto, per aver appoggiato la campagna a favore dell’abolizione della molto controversa legge anti-blasfemia e per aver condannato l’assassinio di Salman Taseer, il governatore della provincia del Punjab ucciso il 4 gennaio scorso dalla propria guardia del corpo.

“Chiedo al Signore Gesù – ha detto il Pontefice – che il commovente sacrificio della vita del Ministro pakistano Shahbaz Bhatti svegli nelle coscienze il coraggio e l’impegno a tutelare la libertà religiosa di tutti gli uomini e, in tal modo, a promuovere la loro uguale dignità”.

In alcune dichiarazioni alla Radio Vaticana anche il Cardinale Jean-Louis Tauran, Presidente del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso, si è voluto unire al ricordato del ministro pakistano, noto soprattutto per il suo impegno per le fasce più discriminate e per i diritti umani nel suo Paese.

“Devo dire che mi sono commosso profondamente leggendo il testamento spirituale che – secondo me – è all’altezza di un testo di uno dei Padri della Chiesa”, ha detto citando lo scritto di Shahbaz Bhatti, pubblicato sul sito web della Fondazione “Oasis” fondata dal Patriarca di Venezia, il Cardinale Angelo Scola.

“Non ho più alcuna paura, dedico la mia vita a Gesù – scriveva Bhatti –. Non voglio popolarità, non voglio posizioni di potere: voglio solo un posto ai piedi di Gesù”. “Sono frasi che realmente colpiscono”, ha commentato il porporato.

“Io l’avevo incontrato a Roma – ha ricordato – e poi, alla fine di novembre, in Pakistan. L’ultima volta che ci siamo incontrati all’aeroporto di Lahore, verso mezzanotte, prima che io mi imbarcassi sul volo per Roma, quando ci siamo separati, mi disse: ‘So che morirò assassinato, ma do la mia vita come testimonianza per Gesù e per il dialogo interreligioso’”.

“Lui sapeva, ed aveva già offerto la sua vita. Penso che sia un vero martire”, ha dichiarato il Cardinale Jean-Louis Tauran.

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ZENIT Staff

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