I medici cattolici a favore della legge sul fine vita

“Una base accettabile”, la proposta di legge già approvata dal Senato

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ROMA, domenica, 6 marzo 2011 (ZENIT.org).- L’Associazione dei Medici Cattolici Italiani (AMCI) ha sottolineato la propria opposizione ad ogni forma di eutanasia e si è detta favorevole alla proposta di legge sul fine vita già approvata dal Senato della Repubblica. 

Attraverso un comunicato ufficiale, datato 3 marzo, sul tema delle Disposizioni Anticipate di Trattamento (DAT) di prossima discussione alla Camera, l’AMCI ha ritenuto doveroso “esplicitare alcune precisazioni per ribadire quanto già espresso in precedenti comunicati ufficiali ed evitare così interpretazioni fuorvianti sulla posizione dell’Associazione Medici Cattolici Italiani”.

Il comunicato ha ribadito che, in base al dato scientifico, “alimentazione e nutrizione – là dove siano utili, proporzionate e adeguate alle condizioni cliniche – sono atti di sostegno vitale” e “che, quando interrotti, diventano causa diretta della morte, sostituendosi alla malattia”.

I medici cattolici sostengono innanzitutto come “essenziale per la dignità e la deontologia del medico mantenere sempre il dovere di prendersi cura del paziente, in ogni condizione clinica” e riconoscono “più presente il rischio dell’abbandono piuttosto che quello dell’accanimento nella realtà concreta della professione medica e confortati anche da autorevoli fonti scientifiche e norme giuridiche che fermamente non consentono l’accanimento terapeutico”.

Per questo, “ribadiscono che le DAT non possono costituire un ‘testamento’ vincolante per il medico curante il quale, ben attento alla relazione umana che lo lega al suo paziente, avrà sempre a cuore di rispettare l’alleanza terapeutica, fondamento della professione medica, tenendo conto, nell’assunzione delle proprie inalienabili responsabilità, delle volontà espresse dal paziente o dal suo fiduciario”.

A tale proposito l’AMCI ritiene che “l’impianto generale della proposta di legge, già approvata dal Senato, rappresenti di per sé una base accettabile, tale da non dover subire significativi stravolgimenti alla Camera”.

“Ciò – conclude il comunicato – al fine di evitare di introdurre nella legislazione italiana qualsivoglia deriva eutanasica, configurandosi in caso contrario, una sconfitta della ragione, della medicina, della deontologia medica e dell’assistenza dovuta ai più deboli”.

Il comunicato dell’AMCI è firmato dal prof. Vincenzo Saraceni (Presidente nazionale), dal dott. Franco Balzaretti (Segretario), dalla dott.ssa Chiara Mantovani (Vicepresidente per il Nord), dal dott. Stefano Ometti (Vicepresidente per il Centro) e dal dott. Aldo Bova (Vicepresidente per il Sud).

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ZENIT Staff

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