ROMA, giovedì, 3 marzo 2011 (ZENIT.org).- Monsignor Launay Saturné vuole ricostruire la Cattedrale di Jacmel, gravemente danneggiata dal terremoto che il 12 gennaio 2010 ha devastato Haiti.
A suo avviso, una Diocesi non può funzionare senza una Cattedrale, che è un “luogo simbolico” e un “luogo di unità”.
Attualmente i fedeli, che accorrono numerosi alla Messa, si riuniscono in una tenda da campo. Il Vescovo spera che la Diocesi di Jacmel – la più colpita dopo la capitale Port-au-Prince – trovi presto un terreno. Oltre alla Cattedrale, il sisma ha distrutto o danneggiato gravemente altre chiese e vari edifici ecclesiastici.
Il Vescovo Saturné, che ha 47 anni e guida la Diocesi dal maggio 2010, ha sottolineato all’associazione caritativa cattolica “Aiuto alla Chiesa che Soffre” (ACS) che non basta la ricostruzione fisica degli edifici. Per lui, “non esiste la ricostruzione senza missione, senza evangelizzazione, senza preghiera e senza l’annuncio della Parola di Dio”.
“Il fatto di essere sopravvssuto al terremoto mi dimostra che Dio ha ancora bisogno di me e che ho una missione”, ha aggiunto il presule. “Come pastore della mia Diocesi dico alla gente che ha perso tutto: anche se tutto è svanito, Dio ci ha lasciato la vita, e con questa il dovere di lavorare a favore di un mondo più umano e riconciliato, e di un futuro migliore”.
Il Vescovo ha sottolineato che il terremoto è stato devastante, ma che ha anche unito gli haitiani con “fratellanza e solidarietà” sorte in seguito a questo.
La disgrazia, ha segnalato, ha avvicinato Haiti a Dio, dimostrando che “le cose di questo mondo sono molto fragili”. Sono certamente importanti, perché tutti “devono guadagnarsi il proprio sostentamento e vivere in qualche posto”, ma è stato evidente che tutto ciò “può crollare come un castello di carte”.
A suo modo di vedere, la ricostruzione degli edifici deve essere accompagnata da un rafforzamento della struttura sociale.
Monsignor Saturné ha inoltre dichiarato che la catastrofe “ha risvegliato l’attenzione della comunità internazionale e ha promosso una grande solidarietà con Haiti”.
Il presule è grato a tutti coloro che “si sono mostrati solidali nei momenti più duri della storia di Haiti” e spera che “l’attenzione rivolta alla Chiesa haitiana non venga meno, affinché questa catastrofe mortale offra al Paese l’opportunità di rinascere e di ricominciare”. In futuro, ha indicato, si dovrebbe continuare a coltivare “il vincolo di solidarietà che ci unisce”.
A tale proposito, il Vescovo nutre grandi speranze nei gemellaggi di parrocchie e scuole haitiane e straniere. Per la ricostruzione della Cattedrale di Jacmel e di altri edifici spera di ottenere aiuto dalle associazioni ecclesiali, soprattutto da Aiuto alla Chiesa che Soffre.
La Dicesi di Jacmel è situata nella zona sud-orientale di Haiti e comprende un territorio di 2.700 chilometri quadrati. Ha quasi 530.000 abitanti, per il 65% cattolici.