Nicaragua: la Chiesa critica la ricandidatura di Ortega

Il Vescovo ausiliare di Managua si esprime contro la corruzione politica

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MANAGUA, mercoledì, 2 marzo 2011 (ZENIT.org).- Il Vescovo ausiliare di Managua, monsignor Silvio José Báez, ha lamentato questa domenica che “si voglia trasformare in legale ciò che è illegale”, alludendo all’approvazione da parte del IV Congresso sandinista della candidatura di Daniel Ortega alla Presidenza del Nicaragua per un nuovo mandato.

Ortega, designato sabato come candidato presidenziale, vuole essere rieletto a novembre, cosa che viola la Costituzione del Paese.

Secondo il Vescovo, non si deve manipolare la legge per “passare al campo legale ciò che è illegale”. Ha anche ricordato che mesi fa Ortega ha dimostrato la sua pretesa di essere rieletto usando una “pseudo-sentenza” dei magistrati suoi sostenitori in cui si dichiara inapplicabile a Ortega l’articolo costituzionale che vieta la rielezione.

Il Vescovo ha sottolineato che “una democrazia senza valori è pronta per trasformarsi in un totalitarismo visibile o nascosto”.

“Purtroppo, la situazione si è aggravata”, ha aggiunto. “Vediamo la legge nelle mani di un gruppo che la utilizza per imporre i propri capricci; vediamo lo Stato di Diritto fatto a pezzi. Stiamo vedendo il Nicaragua come se fosse un’impresa al servizio di un gruppo, di una famiglia e di pochi”.

“La cosa triste è che sembra che qui i Vescovi abbiano il ruolo di opposizione. Non vogliamo essere oppositori del Governo. La Conferenza Episcopale offre luce a partire dalla verità e dalla giustizia che vengono dal Vangelo e dalla saggezza della Chiesa nel suo magistero sociale, per aiutare a far sì che la ragione politica superi l’oscuramento del peccato e delle ambizioni”, ha concluso.

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ZENIT Staff

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