Mons. Pennisi: non c'è contrapposizione tra scuola statale e non

Vogliamo che lo Stato investa di più per una vera libertà di educazione

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ROMA, mercoledì, 2 marzo 2011 (ZENIT.org).- Occorre superare la contrapposizione tra scuola pubblica e scuola non statale. Ad affermarlo ai microfoni della Radio Vaticana è stato il Vescovo di Piazza Armerina, mons. Michele Pennisi, membro della Conferenza Episcopale Italiana per l’educazione cattolica, la scuola e l’università. 

Il presule è intervenuto così nel dibattito accesosi dopo le dichiarazioni rilasciate recentemente dal Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi durante il congresso dei Cristiano-riformisti, in cui ha affermato: “gli insegnanti della scuola pubblica inculcano agli studenti valori diversi da quelli delle famiglie”.

Sulla questione si era già pronunciato anche il Cardinale Angelo Bagnasco, Presidente della Conferenza Episcopale Italiana, che a margine dell’incontro su “La formazione della coscienza nel beato John Henry Newman” svoltosi il 18 febbraio a Genova, aveva ribadito che la Chiesa ha “molta stima e fiducia nella scuola perché è un luogo privilegiato dell’educazione”, una fiducia che vale in “qualunque sede, statale o non statale”, a patto che ci sia la “formazione della persona” che è “scopo della scuola a tutti i livelli”.

Dal canto suo il Vescovo di Piazza Armerina ha detto: “Noi vescovi siamo interessati affinché ci sia una buona educazione, che non sia soltanto ridotta all’informazione, ma che educhi ai grandi valori. E questa educazione può essere data sia nella scuola statale come nella scuola paritaria”.

“Dal punto di vista terminologico – ha poi precisato –, io parlerei di scuola pubblica che può essere sia statale che paritaria, perché la scuola paritaria svolge una funzione pubblica di educazione”.

Ed entrando nel merito delle polemiche sulla scuola pubblica e la scuola non statale, ha quindi aggiunto: “la scuola cattolica sta bene se la scuola statale sta bene. Screditare la scuola di Stato non è certo un favore fatto alla scuola cattolica, il cui servizio vuole essere un arricchimento dell’offerta formativa, in collaborazione e non in concorrenza con la scuola statale”.

“E’ importante – ha ribadito – che tutti ci mettiamo insieme, in rete, in una alleanza educativa che ci permetta di superare queste emergenze. Non si tratta di mettersi in contrapposizione e in concorrenza, ma di collaborare tutti per il bene dei nostri giovani, che sono poi il bene e il futuro del nostro Paese, della società e della Chiesa”.

Parlando poi della situazione economica che in generale sta condizionando negativamente la scuola, mons. Pennisi ha affermato: “Dobbiamo tener presente che spesso si tende a dire che ciò che viene dato alla scuola non statale, viene tolto alla scuola statale. Se noi guardiamo le cifre, ci accorgiamo che alla scuola statale vengono dati ogni anno 57 miliardi e 571 milioni, mentre alle scuole paritarie vengono dati 530 milioni: cioè le briciole”.

“Quest’anno – per il 2011 – è previsto un ulteriore taglio di 253 milioni – ha sottolineato infine il presule –. Noi vogliamo che lo Stato investa di più, anche dal punto di vista economico, in tutta la scuola – sia nella scuola statale così come nella scuola paritaria – per garantire effettivamente una vera libertà di educazione”.

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ZENIT Staff

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